Omogeneizzatore – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni
Siete alle prese con le ricerche per trovare il miglior omogeneizzatore prima che inizi l’epoca dello svezzamento? Basta cercare ancora: qui vi presentiamo i modelli più innovativi proposti quest’anno da marchi noti e meno noti che faranno la felicità vostra e del vostro portafogli: Chicco – Easy Meal Cuocipappa è una garanzia, ha un bel design moderno e compatto e prepara i pasti dei piccoletti in pochi e semplici gesti. Philips Avent EasyPappa Plus 4 in 1 è uno tra i modelli in commercio che più piacciono ai neogenitori alle prese con lo svezzamento.
Tabella comparativa
Il meglio del meglio!
In pochissimo spazio, trita, sminuzza, cuoce a vapore e omogenizza la pappa dei bebè. Ed è anche molto grazioso.
Mancano alcuni elementi utili come il timer che avvisa il termine della cottura e a volte può essere necessario aggiungere altra acqua per completare la cottura.
Molto compatto, funzionale e ricco di opzioni che mancano in altri modelli della stessa natura. Ha anche un bell’aspetto e non ingombra eccessivamente tra gli utensili della cucina. Il buon rapporto tra qualità e prezzo è ampiamente rispettato.
La seconda opzione
Compatto e semplice da usare, questo cuocipappa ha il vantaggio di unire in un solo cestello l’operazione di cottura a vapore e le lame per frullare il preparato.
Non è semplice da pulire perché non si raggiunge ogni parte del coperchio e anche per smontarlo si potrebbe fare un po’ fatica.
Una soluzione adatta a svolgere diverse funzioni in una sola postazione. Oltre a cuocere e frullare, questo strumento permette di sterilizzare i piccoli oggetti del bebè e scongelare le pappe già pronte in maniera attenta. Il vaso è capiente e consente di preparare le vellutate anche per il resto della famiglia.
Da considerare
Veloce e preciso, il modello Imetec si limita a omogeneizzare alla perfezione gli alimenti senza che rimangano bolle d’aria all’interno del frullato e pezzi più grossi anche con gli ingredienti più duri.
Si riscalda in fretta, quindi è necessario usarlo per meno di un minuto e, nel caso di dover processare più alimenti, è necessario aspettare che si raffreddi per bene.
Non cucina, questo modello si limita a sminuzzare finemente gli ingredienti già cotti altrove e li rende perfettamente compatibili con l’alimentazione del bebè alle prese con le primissime pappe. È facile da pulire e da usare, inoltre il prezzo è molto competitivo.
I 5 Migliori Omogeneizzatori – Classifica 2024
Tra i migliori omogeneizzatori del 2024 che sono stati proposti dai vari marchi, la nostra redazione ha curato una selezione di prodotti molto interessanti.
Ci auguriamo che tra questi possiate trovare quale omogeneizzatore comprare per rispondere alle vostre necessità quotidiane.
Omogeneizzatore Chicco
1. Chicco Easy Meal Cuocipappa, Cottura a Vapore e Omogenizzatore
Quando si tratta di stabilire come scegliere un buon omogeneizzatore la scelta può rivelarsi un po’ difficile.
Non tutti i modelli garantire le funzioni utili a tutti i ritmi e gli stili delle famiglie, qui Chicco prova a stupire con un modello ricco di possibilità.
Lo troviamo tra le offerte imperdibili perché proposto a un buon prezzo ma anche in grado di concentrare in poco spazio tante funzioni preziose.
Come tanti altri modelli, consente di riscaldare gli alimenti e poi processarli. Ha un piccolo cestello che consente di cuocere a vapore gli ingredienti mantenendone quasi inalterate le proprietà nutritive.
Una volta cotti gli ingredienti è facile accedere al vano per attivare le lame e procedere con la omogeneizzazione.
A seconda dell’età del piccolo è anche possibile scegliere di non frullare gli ingredienti e proporli cotti ma interi perché si abitui alle diverse consistenze.
Continuando con queste premesse è possibile usare anche la grattugia che si trova in cima sul tappo.
Oltre a permettere di sminuzzare i pezzi perché cucinino più velocemente, è perfetta per proporre la frutta e le verdure crude in una forma allettante per i più piccoli.
Le dimensioni del boccale sono generose e consentono di scegliere se preparare più pasti alla volta o limitarsi solo alla porzione da proporre giornalmente per garantire un prodotto sempre fresco.
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Omogeneizzatore Avent
2. Philips Avent SCF883/01 EasyPappa Plus 4 in 1
Con un solo oggetto è possibile cuocere a vapore e frullare la pappa per il bebè. Un valido alleato che permette di scegliere con cura gli ingredienti con cui preparare i pasti da proporre durante lo svezzamento.
È sufficiente fare in piccoli pezzi le verdure, il pesce o la carne per cucinarli nell’apposito cestello investito dal vapore. Ruotando il cestello è poi possibile frullare con il gruppo delle lame il preparato.
Il vapore prodotto all’interno del cestello può essere sfruttato in altri modi, dato che manca l’ingombro delle lame del frullatore. Infatti si può usare per scaldare le pappe già pronte e conservate in frigorifero. Oppure si può usare per sterilizzare piccoli oggetti.
Il vapore è anche un modo semplice e sicuro di scongelare le porzioni già pronte.
Il cestello da un litro di capienza consente di preparare in anticipo quantità maggiori di prodotto per averne una scorta sempre disponibile.
Peccato non sia facile da pulire. Una pecca non da poco visto che i prodotti per la cura del bebè dovrebbero essere sempre semplici da gestire, mentre qui smontare le diverse parti e rimuovere ogni traccia di sporcizia non è molto intuitivo.
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Omogeneizzatore Imetec
3. Imetec Bimbo HM3 Omogeneizzatore, 2 Vasetti Salvafreschezza
Questo modello di Imetec si caratterizza per i prezzi bassi cui viene spesso proposto e per la sua intuitività e praticità d’uso.
Tra i modelli venduti online, infatti, questo è uno dei più semplici e si limita a tritare i cibi e renderli adatti al consumo da parte dei bimbi più piccoli.
Malgrado abbia un motore poco potente, riesce a compiere bene il proprio dovere perché funziona a impulsi.
Si tratta di una soluzione che consente di abbattere i costi ma senza rinunciare alla potenza del motore che così riesce a tritare bene anche la carne.
Tutti gli ingredienti devono essere ben cotti e quindi inseriti nel boccale che riesce a contenere fino a 400 ml di prodotto. Questi equivalgono circa a due porzioni per altrettanti pasti del bambino.
Insieme con il frullatore sono inclusi anche due vasetti dotati di coperchio che consentono di conservare in tutta sicurezza quello che non viene consumato subito.
Le lame hanno una forma speciale che consente di diminuire la formazione di bolle d’aria all’interno del cibo processato.
Questo accorgimento è utile per ridurre la possibilità che il cibo possa ossidarsi. Se completamente tritato è più esposto all’azione di batteri e può rovinarsi più velocemente rispetto al cibo cotto e lasciato intero.
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Frullatore omogeneizzatore
4. KYG Cuocipappa Robot per Pappe BFP-1800MT 5 in 1 Pentola
Il nuovo omogeneizzatore che vi presentiamo in questa circostanza colpisce per il gran numero di pareri positivi che ha raccolto.
Si tratta di un elettrodomestico in grado di garantire ottime funzionalità e a un prezzo molto competitivo. Non ci stupirebbe se diventasse presto uno dei più venduti sul mercato.
La sua peculiarità è tutta nella capacità di unificare all’interno dello stesso bicchiere entrambe le funzioni di cottura e omogeneizzazione in modo da sfruttare anche il brodo residuo che rimane dopo la cottura dei cibi.
Questo semplice accorgimento consente di sfruttare al massimo tutto il potenziale nutritivo degli alimenti e non disperdere nulla di quello che di solito rimane nell’acqua di cottura.
Grande attenzione è riservata anche alla scelta delle materie prime che sono garantite per la completa assenza di sostanze tossiche o potenzialmente pericolose.
Quindi mancano del tutto BPA, ftalati o metalli pesanti. Il design è molto gradevole e particolare, ogni elemento è disegnato per combinarsi al meglio con gli altri e fare bella figura sul ripiano della cucina.
I pezzi si smontano facilmente e quindi è facile lavarli. Inoltre sono compatibili con il lavaggio in lavastoviglie alle alte temperature senza rischiare di rovinarsi. A parte il corpo macchina, chiaramente.
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Omogeneizzatore professionale
5. Sweety Fox Cuocipappa Mixer Multifunzione 7-in-1
Se avete dato un’occhiata a tanti modelli, fatto una comparazione e verificato tutte le caratteristiche, ma ciò che cercate è un omogeneizzatore professionale, quello di Sweety Fox può soddisfare questa esigenza visto che è un modello 7 in 1.
Può infatti cuocere a vapore, scongelare, riscaldare, sterilizzare, mixare e inoltre ha la funzione pulse e la pulizia automatica, per aiutarvi in questa azione che, spesso, può essere lunga e difficoltosa.
Nella parte superiore è collocato un display, insieme a dei tasti, che consentono di sfruttare uno dei sette programmi predefiniti, anche se potrete gestire manualmente il tempo di cottura.
Dal lato sicurezza, non troverete BPA nel materiale, che è nocivo per la salute; inoltre il manico è antibruciatura ed è presente il blocco per tutelare i piccoli.
Nella confezione troverete anche un ricettario; non si tratta del modello più economico in circolazione, ma è comunque molto valido per le sue caratteristiche.
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Pro
7 in 1: Questo omogeneizzatore ha il vantaggio di mettere a disposizione sette funzioni, quindi potrete cuocere a vapore, riscaldare, scongelare, mixare e così via.
Privo di BPA: Grazie all’assenza di questo elemento nocivo, potrete cuocere e omogeneizzare senza pericoli per la salute.
Display: Questo modello ha uno schermo posto sulla parte superiore, che consente di gestire tutte le sue funzioni.
Contro
Costo: Non è un modello economico, ma le sue caratteristiche ne rendono molto valido l’acquisto.
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Guida all’acquisto – Come scegliere un buon omogeneizzatore?
Non è semplice scegliere il giusto omogeneizzatore, si tratta di valutare alcuni dettagli che dipendono in gran parte dalle proprie abitudini alimentari.
Quindi è importante decidere di acquistare un buon omogeneizzatore che garantisca alcune funzioni base, alle quali è possibile aggiungere dell’altro per sfruttarlo più a lungo o al meglio del suo potenziale.
Almeno fin tanto che il piccolo gradisce i cibi processati.
Di certo il maggior vantaggio che comporta l’acquisto di questo tipo di elettrodomestico sta tutto nel garantire la possibilità di scegliere direttamente gli ingredienti da proporre al bimbo.
Quindi bypassando il babyfood processato industrialmente si è certi di offrire frutta e verdura di stagione e maturata sulla pianta: la più ricca di principi nutritivi.
Oppure si selezionare personalmente il pesce più fresco e la carne da allevamenti controllati.
Questo tipo di attenzioni si riflette di conseguenza nelle abitudini alimentari di tutta la famiglia che così possono diventare, se non lo sono già, via via più consapevoli e attente.
Perché scegliere omogeneizzatore
A differenza dei normali robot da cucina, gli omogeneizzatori hanno la capacità di processare il cibo riducendo la quantità di aria che si forma all’interno quando le lame sono in azione.
Questo aspetto è un po’ controverso, ci sono pediatri che sostengono a viva forza l’importanza di limitare la formazione di bolle all’interno del frullato, altri che glissano sull’argomento ritenendolo poco rilevante.
Di fatto, un alimento tritato, in questo caso completamente frullato, è più esposto all’azione dei batteri naturalmente presenti in casa e che ne determinano il deterioramento.
Quindi se il cibo processato ingloba molta aria, va consumato al più presto possibile così da evitarne l’azione ossidante che si verifica di lì a poco.
Chi prepara il cibo in quantità maggiori rispetto a quanto mangerà il piccolo ad ogni pasto, deve prestare grande attenzione al modo di conservazione del cibo.
Limitare il contatto con l’aria significa anche trasferirlo rapidamente nei contenitori sterili e a chiusura ermetica. Per queste e altre ragioni è preferibile scegliere un omogeneizzatore a un semplice frullatore.
Anche il motore dell’elettrodomestico è di solito meno potente rispetto a quello dei blender più performanti, spesso in grado di tritare alimenti molto duri, come il ghiaccio o il formaggio stagionato.
Quali funzioni accessorie sono le più utili
Non tutti i cuocipappa sono uguali, alcuni si limitano a cuocere al vapore e poi hanno un sistema di lame che consente di processare gli ingredienti in pochi e semplici passaggi.
Sono la maggior parte e sono anche più diffusi dei semplici blender che si limitano a frullare gli ingredienti cotti altrove.
Anche se un maggior numero di funzioni corrisponde chiaramente a un prezzo di listino nettamente più alto rispetto al semplice frullatore.
Di fatto però, non tutti cucinano e omogeneizzano allo stesso modo. In alcuni casi la differenza la fa l’acqua.
Tutti i sistemi di cottura sfruttano il vapore, il più indicato per mantenere il più possibile inalterata la struttura degli ingredienti e quindi dei nutrienti di cui sono ricchi.
Ma non tutti sono pensati per riciclare e sfruttare fino alla fine l’acqua di cottura. Quanta più acqua si perde, tanto maggiore sarà la quantità di nutrienti, vitamine e minerali, che si disperde e non viene assunta dal piccolo.
È per questo motivo che i nutrizionisti tendono a sconsigliare di consumare le verdure bollite, a meno di non assumere anche il brodo che si forma durante la cottura.
L’acqua lava via buona parte delle sostanze che aiutano il piccolo a crescere, o l’adulto a mantenersi in forma. Per questo è bene assicurarsi che l’omogeneizzatore cucini a vapore, ma che l’acqua non venga del tutto dispersa.
Quindi che non resti all’interno del vano per la cottura.
Le quantità contano
Esistono omogeneizzatori pensati per rispondere solo ai bisogni del bambino e altri che possono essere sfruttati a lungo dal resto della famiglia.
Infatti fa bene a tutti, di tanto in tanto ingerire verdure cotte in maniera leggera e senza grassi e assumerle rendendo la fibra meno resistente.
Anche se tritare e omogeneizzare non significa liberarsi del tutto della fibra, la componente che non viene digerita in frutta e verdura, di certo la rende più facile da assimilare e processare riducendo le infiammazioni intestinali.
La possibilità di usare il dispositivo da parte del solo bimbo in fase di svezzamento o da parte di tutta la famiglia dipende esclusivamente dalle dimensioni del cestello.
In alcuni casi è possibile decidere se sfruttarne interamente la capacità oppure se usarne solo una parte.
In questo modo la capacità di processare gli alimenti è invariata e si può decidere se preparare da mangiare per tutta la famiglia, oppure se fare scorte da usare successivamente per il piccolo.
Oppure è possibile scegliere di preparare il pasto fresco di volta in volta e nelle dosi ottimali, limitando gli sprechi.
Il sale è un additivo sconsigliato nell’alimentazione dei bambini, almeno al di sotto di una certa età.
Se si vuole cucinare per tutti usando lo stesso frullatore sarà possibile condire in seguito con spezie e altri esaltatori di sapore la vellutata appena realizzata.
La frutta è uno dei primi alimenti complementari che si danno ai bambini e chi sceglie di omogeneizzarla deve prestare attenzione ad alcuni particolari
Di stili di svezzamento ce ne sono tanti quante sono le mamme collegate online. Inutile creare delle fazioni, ognuna sceglie per il proprio bebè il percorso ideale di avvicendamento dal latte fino ai piatti di tutta la famiglia.
La tentazione di usare i baby food è di certo molto alta: sembrano appetitosi, sono già pronti e si portano in giro con facilità.
Eppure è bene sapere che questo tipo di alimentazione è considerata a rischio per colpa degli additivi contenuti e perché il processo di produzione industriale potrebbe non essere così perfetto.
Ricorrere al barattolino non è un peccato di per sé. Però scoprire di riuscire a fare in casa al netto della fatica e ottenere gli stessi risultati può dare grandi soddisfazioni.
Scegliere la frutta migliore
Una delle grandi magagne degli omogeneizzati intruppati in ranghi serrati al supermercato è che non sempre possono contare sulla migliore frutta.
È un fatto ovvio, per quanto la selezione sia accurata non è possibile trovare a chilometro zero frutta matura in ogni epoca dell’anno.
È alto, quindi, il rischio che si aggiungano altri zuccheri per bilanciare quelli mancanti se gli ingredienti non sono maturati al sole.
Preparare in casa l’omogeneizzato alla frutta permette di selezionare con cura la provenienza della materia prima. I più fortunati possono andare a raccoglierla dalla pianta.
Anche il grado di maturazione ottimale è facile da monitorare se si prepara la pappa in casa.
Quanto più è naturale il processo di maturazione della frutta, migliori saranno il sapore e la dolcezza complessivi.
Evitare di aggiungere zucchero o altri dolcificanti diversi dalla frutta
È importante seguire questa raccomandazione e anche cercare di rinunciare ad aggiungere sale alle altre preparazioni.
Infatti il rischio è quello di alterare la percezione del palato e far virare i gusti del piccolo verso il troppo dolce o sapido, rendendo più difficile seguire un’alimentazione bilanciata in seguito.
Le ragioni per cui è necessario non aggiungere zuccheri alla frutta nella preparazione degli omogeneizzati è anche di natura fisiologica.
Un eccesso di zuccheri nell’organismo provoca gravi scompensi metabolici. Si considera che l’alto tasso di obesità nella popolazione occidentale dipenda in gran parte dalla consistente e continua assunzione di zucchero.
Specie quello raffinato non rappresenta un nutriente di per sé, e la sua disponibilità immediata nell’organismo in forma di glucosio innalza pericolosamente il picco glicemico.
In sintesi, gli zuccheri servono all’organismo ma solo dopo essere stati metabolizzati e assorbiti dal processo di digestione degli alimenti.
Infine una raccomandazione va fatta per il miele che è tassativamente proibito durante il primo anno di vita del piccolo.
Infatti potrebbe contenere una spora di botulino che l’organismo del neonato, a differenza di quello degli adulti, non è in grado di contrastare e che può causare la morte.
Come processare il cibo perché duri più a lungo
Le vitamine, si sa, sono capricciose. Si offendono in fretta e scompaiono dagli alimenti. Per cui pare che per essere certi di assumerne in quantità sufficiente si debba brucare l’erba come fanno i ruminanti direttamente dalla pianta.
Senza voler infondere il panico, vogliamo ricordare alcune semplici raccomandazioni utili per migliorare la digeribilità dei passati di frutta e il loro potere nutrizionale.
Dopo aver selezionato la frutta da processare, di un solo tipo o combinandone diversa, è necessario scegliere lo strumento per processarla.
L’onnipresente Bimby nelle case delle gravide è stato sostituito da più contemporanei food processor, come gli omogeneizzatori e altri robot da cucina ad alta resa.
Quel che conta è che la frutta sia ben lavata, magari a mollo con il bicarbonato per rimuovere tracce di contaminanti e terra. Poi si dovrà sbucciare e tagliare a pezzi.
Quanto più veloce e fluida è questa operazione, migliore sarà la resa della pappa. Infatti bisogna evitare che l’azione dell’ossigeno presente nell’aria alteri la struttura nutrizionale della frutta.
L’ottimo è tagliare, frullare e servire in rapida successione. Ma se si riesce a limitare il contatto con l’aria, magari conservando quanto prodotto in contenitori ermetici o con sistema di sottovuoto, la vita utile si prolunga entro le 24 ore.
Da frutta cotta o cruda
Bilanciare e mixare ad arte la frutta matura e di stagione significa anche offrire una pappa naturalmente dolce e gradevole.
Le mele non sono tutte uguali, le renette saranno in grado di dolcificare e rendere più denso e strutturato un frullato di frutta più acquosa. Anche da cotte sanno dare grande soddisfazione, tanto le mele come le pere.
Si può usare un po’ di limone per proteggere la frutta dal rischio di ossidazione, ma non c’è bisogno di aver paura della reazione del bebè.
Sarà naturalmente attirato dalla scoperta dei nuovi sapori e quelli più intensi come l’acidulo potrebbero catturare la sua attenzione. Ci sarà tempo per formare e strutturare il campionario dei sapori preferiti e quelli che lo disgustano.
È importante fare attenzione a non scegliere a priori pensando di conoscere i gusti del bimbo prima ancora di fargli assaggiare gli ingredienti diversi.
Cosa aggiungere per uno spuntino completo
La scelta degli alimenti da proporre al bebè dipende molto dalla volontà e dalle abitudini della famiglia.
Del resto è molto probabile che il bimbo si siederà a tavola mangiando quello che mangiano gli adulti già dopo pochi mesi dall’inizio dello svezzamento.
È anche importante considerare che le nuove linee guida sulla primissima alimentazione complementare in sostituzione del latte sono molto cambiate negli ultimi decenni.
Ora si consiglia di proporre al piccolo quanti più alimenti nuovi è possibile, in particolare nella finestra che va dal sesto all’ottavo mese.
Offrendo al piccolo il ricco campionario di cibi che comporranno presto la sua futura dieta si dà modo all’intestino di riconoscere e imparare a processare anche gli elementi che potrebbero scatenare allergie.
Se si vuole è possibile pensare di rendere più corposo il frullato di sola frutta aggiungendo altri ingredienti da processare insieme.
La scelta dello yogurt è di certo la più comoda, ma è bene proporre quello senza zuccheri aggiunti. Anche i cereali come l’avena o il riso possono essere aggiunti per completare il pasto e renderlo ricco sotto il profilo nutrizionale.
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