Svezzamento: la tabella degli alimenti e le ricette per i neonati dai 6 mesi

Ultimo aggiornamento: 19.04.24

 

Fin dai primi giorni di vita, l’alimentazione svolge un ruolo molto fondamentale nello sviluppo di un bambino. Ma cosa e come deve mangiare il bebè una volta iniziato lo svezzamento? Ecco alcuni consigli pratici per affrontare questa fase di transizione nel migliore dei modi e un elenco degli alimenti da inserire nella dieta del neonato a partire dai sei mesi.

 

Quando iniziare lo svezzamento? È una domanda che si pongono molti genitori quando devono decidere, o meglio capire, se il proprio bambino è pronto ad alimentarsi con cibi diversi dal latte materno. Secondo le più recenti raccomandazioni scientifiche internazionali è consigliabile iniziare lo svezzamento a 6 mesi, ma può essere anche anticipato in base all’andamento della curva di crescita o in presenza di eventuali rischi nutrizionali legati al quadro clinico e perinatale del piccolo, dietro ovviamente consiglio del pediatra.

Tuttavia, in questa delicata fase di transizione si raccomanda anche di non essere troppo rigidi e rispettare i tempi e i gusti del bebè, senza forzarlo a mangiare né costringerlo a svuotare tutta la ciotola di pappa.

Ma sappiamo anche che non è facile fare i genitori, quindi è inevitabile che sorgano mille dubbi e incertezze quando in gioco c’è la salute e il benessere del proprio bambino. Per questo abbiamo qui pronta una mini guida con una serie di informazioni utili per lo svezzamento del neonato a partire dal sesto mese di vita.

Allattamento e svezzamento

L’integrazione del latte materno o artificiale con alimenti solidi permette di soddisfare le nuove esigenze nutrizionali del neonato. Durante questa fase il lattante, oltre a mostrare maggiore interesse verso gli alimenti che mangiano mamma e papà, ha sviluppato tutte quelle funzioni (digestive, neuromotorie, metaboliche, renali e immunitarie) che gli consentono di masticare, deglutire e digerire i cibi solidi che comunemente consumano gli adulti.

Per semplicità, nel corso dell’articolo indicheremo questo periodo di transizione con il termine svezzamento, un’espressione ormai consolidata ma di interpretazione ambigua perché letteralmente significa “togliere il vizio” (riferito al vizio di allattare al seno).

Sarebbe, infatti, più corretto parlare di alimentazione complementare poiché tutti i cibi solidi che vengono introdotti nella dieta del neonato in questa fase vanno a completare e non a sostituire il latte materno (o in sua assenza quello artificiale), che potrà continuare a far parte del regime alimentare del lattante fino al compimento del primo anno di vita.

A tal proposito, il primo consiglio che ci sentiamo di dare a tutti i genitori che non sanno come svezzare il proprio bambino è quello di approntare il primo approccio al cibo solido tenendo conto delle sue specifiche richieste. Osservando e rispettando i segnali di fame e sazietà del neonato, mamma e papà saranno in grado non solo di rafforzare la sua capacità di autoregolazione, ma anche di adeguare lo schema di svezzamento ai suoi tempi fisiologici e ai suoi bisogni.

 

È il bambino a dirci quando è pronto!

Per capire qual è il momento giusto per iniziare lo svezzamento dei neonati, al di là di quelle che sono le indicazioni dei pediatri e dell’OMS, ci sono alcuni segnali che il bambino ci invia per dirci che è pronto a mangiare alimenti solidi.

In genere, questi segni fanno la loro comparsa tra i 5 e i 7 mesi di vita nei neonati sani nati al compimento della 37ª settimana di gestazione, mentre in caso di nascita prematura si manifestano più tardi.

In linea di massima si può iniziare lo svezzamento quando il bambino:

– è capace di mantenere autonomamente la posizione seduta con testa e busto allineati, in modo da poter deglutire facilmente il bolo alimentare;

– riesce ad afferrare il cibo per portarselo alla bocca;

– apre la bocca e tiene la lingua appiattita e bassa per accogliere il cucchiaio;

– serra le labbra attorno alla posata e ne rimuove il contenuto con il labbro superiore;

– mastica il cibo, anche in assenza di denti, e lo deglutisce senza sputarlo fuori o farlo colare su guance e mento (il cosiddetto riflesso di estrusione);

– afferra con il palmo della mano e stringe nel pugno gli oggetti dotati di manico o mangia;

– gira la testa dall’altra parte per esprimere il suo dissenso.

In presenza di questi segnali ci si potrà rivolgere al pediatra per farsi consigliare qualche strategia su come iniziare lo svezzamento, magari facendo una prova permettendo al bimbo di maneggiare un pezzo di banana o carota cotta per verificare la sua capacità di partecipare al pasto degli adulti, oppure facendolo sedere a tavola con voi per fargli assaggiare i pasti preparati in casa sminuzzati in piccoli pezzi.

Nel caso in cui mostri poco interesse o appaia turbato dalla nuova situazione non abbiate fretta: evitate di forzarlo e aspettate qualche giorno prima di provare di nuovo.

 

Tabella alimenti

Lo schema dello svezzamento a 6 mesi prevede di introdurre gli alimenti complementari al latte materno gradualmente, iniziando con il tradizionale brodo vegetale per neonati e le prime creme (di riso, mais o tapioca), per poi passare agli omogeneizzati di carne e pesce, che potrete preparare anche in casa utilizzando degli appositi omogeneizzatori.

Per rendervi il compito più semplice, qui di seguito abbiamo preparato una tabella alimentare con tutti i principali cibi dell’alimentazione dei bambini e l’età più adatta in cui inserirli nella loro dieta. Precisiamo, però, che si tratta di uno schema puramente indicativo, poiché l’ultima parola spetterà sempre e solo al pediatra, che saprà indicarvi mese per mese quali alimenti far assumere a vostro figlio.

Frutta

  • A 4 mesi: pera, prugna, mela, banana e qualche goccia di limone come condimento
  • A 6 mesi: pesca e albicocca
  • A 8 mesi: arance e mandarini spremuti
  • A 12 mesi: uva, anguria, melone, fragole, kiwi, noci, mandorle e castagne.

 

Verdure

  • A 5 mesi: zucchine, carote, patate e zucca
  • A 6 mesi: spinaci, porro, finocchi, cipolle, sedano e insalata
  • A 10 mesi: pomodoro senza buccia
  • A 12 mesi: carciofi e melanzane

 

Pasta e cereali

  • A 5 mesi: crema di riso, tapioca e mais
  • A 6 mesi: creme multicereali e semolino
  • A 7 mesi: pastina di piccole dimensioni, tipo sabbiolina
  • A 8 mesi: pastine micron in brodo vegetale
  • A 10 mesi: pastina media (tipo anellini, puntine e stelline)
  • A 12 mesi: zuppa di farro e orzo

 

Carne

  • A 5 mesi: pollo, tacchino, coniglio, manzo e vitello liofilizzati
  • A 6 mesi: pollo, tacchino, coniglio, manzo e vitello omogeneizzati
  • A 8 mesi: prosciutto cotto senza polifosfati
  • A 9 mesi: pollo, tacchino, coniglio, manzo e vitello lessati o cotti al vapore
  • A 12 mesi: carne di maiale

Pesce

  • A 5 mesi: merluzzo, platessa e nasello liofilizzati
  • A 6 mesi: sogliola, trota e palombo omogeneizzati
  • A 9 mesi: salmone, pesce spada, branzino e orata lessati o cotti al vapore

 

Formaggi

  • A 5 mesi: Parmigiano Reggiano
  • A 6 mesi: formaggi ipolipidici
  • A 7 mesi: ricotta fresca
  • A 8 mesi: caprino fresco, Bel paese, crescenza, fontina dolce e caciotta

 

Altri alimenti

  • A partire dai cinque mesi si possono condire le pappe semiliquide con dell’olio extravergine di oliva e il brodo vegetale;
  • Verso il settimo mese si possono introdurre nella dieta del neonato anche yogurt e latte intero;
  • Per il brodo di carne e i legumi meglio aspettare il compimento dell’ottavo mese;
  • A un anno via libera alle uova, al miele e alla pasta con alternanza di condimenti (ricotta e pomodoro, ragù di carne, uovo e parmigiano, lenticchie e patate, zucchine e prosciutto cotto).

 

 

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