Cos’è il Clomid e come funziona?

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Se soffrite di problemi di fertilità potrebbe esservi proposto il Clomid, uno dei rimedi più diffusi. Vediamo insieme di cosa si tratta 

 

Il Clomid è un farmaco che viene prescritto molto spesso alle donne che hanno problemi di fertilità, quindi uno dei rimedi più gettonati. Spesso però il clomifene, che compone proprio questo prodotto e che serve a migliorare l’ovulazione, viene somministrato in modo molto superficiale.
Viene dato soprattutto a chi soffre di ovaio policistico e, per il suo meccanismo di azione, potrebbe causare la doppia ovulazione e i gemelli. Questo è un rischio da considerare, per cui è bene sempre rivolgersi a uno specialista accreditato.

 

Si tratta di un farmaco comune?

Il clomid 50 mg o in dosaggio diverso viene solitamente prescritto alle donne con PCOS, ovvero la sindrome dell’ovaio policistico. Ma questo farmaco viene anche usato da chi non sa come rimanere incinta con il ciclo irregolare o vuole semplicemente renderlo nuovamente regolare.
Per questo motivo deve essere necessariamente prescritto da uno specialista, quindi il ginecologo, che potrà valutare, in base al problema riscontrato, quale sia il dosaggio migliore e come attenuare eventuali effetti collaterali, migliorando i benefici.
Secondo il National Institute for Health and Care Excellence, questo farmaco non deve essere somministrato a donne che abbiano un’infertilità non chiara, quindi della quale non si sappiano con certezza le cause, visto che non ci sono prove sull’efficacia del Clomid in situazioni simili. 

Quando inizia l’ovulazione dopo il ciclo di Clomid?

Parliamo prima di tutto dell’assunzione di questo farmaco, che deve preso ogni giorno nella modalità di una compressa, per almeno cinque giorni consecutivi, anche se la posologia può cambiare in base alle esigenze e alla situazione rilevata dal proprio ginecologo.
Il Clomid è infatti un farmaco anti estrogeno, cioè indice la ghiandola pituitaria a produrre gli ormoni in grado di stimolare l’ovulazione, in questo modo: agisce ingannando il corpo, che crede di non avere abbastanza estrogeni in circolazione, per cui viene inviato un segnale alla ghiandola pituitaria, che viene così portata a secernere più FSH.
A sua volta, questo ormone porta a far crescere più follicoli e soprattutto uno dominante, che contiene un uovo maturo, che viene a essere rilasciato durante l’ovulazione. 

 

Clomid effetti collaterali

Il più comune tra gli effetti indesiderati di questo farmaco è la presenza di sbalzi d’umore, ma può accadere anche che compaiano vampate di calore o anche disturbi di tipo visivo, oltre al dolore pelvico, alla nausea e alla tensione mammaria, tutti elementi dovuti proprio agli ormoni messi in circolo.
Tra gli effetti collaterali della stimolazione ovarica c’è c’è una sindrome abbastanza grave, anche se rara, cioè quella della iperstimolazione, che è dovuta proprio a una reazione eccessiva del corpo al Clomid. Per questo motivo, durante l’assunzione, è opportuno monitorare i cambiamenti del corpo tramite delle ecografie, per evitare problemi del genere. 

Che tasso di successo ha il Clomid?

Il Clomid ha lo scopo di ripristinare in maniera corretta l’ovulazione: in circa il 70/80% delle donne che lo assumono possono dire di aver avuto questo effetto. Quando viene ripristinata, le probabilità di rimanere incinta sono circa il 20% per ogni ciclo mestruale.
C’è da considerare però anche che, in alcuni casi, può avere delle conseguenze negative sul muco cervicale e sull’endometrio, che vengono ridotti e quindi che possono diminuire l’efficacia del medicinale.
Se non si riesce a ovulare, naturalmente, il Clomid comporta solo effetti negativi, per cui è bene valutare la sua assunzione man mano.

 

Il Clomid serve a chi ovula con regolarità?

Bisogna prestare attenzione proprio a questo elemento, quindi a chi ovula con regolarità e ha quindi un ciclo mestruale preciso come un orologio. Se viene a essere prescritto il clomifene, quindi il Clomid, a questi soggetti, si ottiene solo l’effetto contrario, quindi si va a diminuire la probabilità che si possa concepire.
Perché accade questo? Perché come già detto, tale farmaco ha una funzione anti estrogenica quindi, se gli estrogeni hanno il compito di favorire la crescita dell’endometrio, dove cioè si deve andare ad annidare l’embrione, si ottiene il risultato opposto.
Inoltre gli estrogeni permettono la creazione del muco cervicale, che è elastico e fertile, quindi aiuta gli spermatozoi ad arrivare agli ovuli: molte donne che assumono il Clomid hanno proprio come risvolto negativo l’assenza di questo elemento.

Perché bisogna monitorare con le ecografie chi assume il Clomid?

Se assumete il clomifene, la maturazione di più follicoli allo stesso tempo, e quindi anche la liberazione di più cellule uova, può comportare un parto gemellare: in questo caso dovrete valutare in precedenza se acquistare un paio di jeans premaman normali o extra!
Una gravidanza su ben sette infatti vede come protagonisti ben due bambini e non uno solo: infatti, maggiore è il numero di uova liberate e maggiore è la probabilità che almeno una venga fecondata.
Di conseguenza, viene da sé che è bene monitorare ecograficamente chi assume il Clomid, in modo da verificare lo spessore dell’endometrio: può accadere anche che, se è troppo sottile, si possano integrare ulteriormente gli estrogeni o affiancare un altro farmaco, per stimolare ancora di più la produzione delle uova.
Un altro motivo per il quale è bene monitorare il soggetto è quello che potrebbero crearsi delle cisti ovariche. Per tutte queste ragioni, è opportuno fare in modo di non assumere tale farmaco senza un opportuno monitoraggio.
Inoltre è sempre bene non prolungare oltre i quattro mesi consecutivi il trattamento, visto che ci sono studi accreditati che indicano un rischio reale di cancro se il Clomid viene a essere assunto troppo a lungo. 

 

 

 

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