Valori e sintomi del diabete gestazionale: quando preoccuparsi

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Può accadere, quando si aspetta un bambino, di andare incontro a questa problematica: vediamo insieme come si manifesta e cosa fare per il diabete gestazionale

 

Quando parliamo di diabete gestazionale intendiamo un aumento della glicemia, ovvero dei livelli di zucchero nel sangue, sia a digiuno, sia dopo i pasti. Questo fenomeno interessa solitamente il secondo trimestre, quando, cioè, sarete già provviste di tutto il necessario per il momento della nascita, inclusa una bella camicia da notte per parto.

I sintomi del diabete  di questo tipo, purtroppo, sono in genere inesistenti, per cui la diagnosi può essere fatta solo tramite verifica, ovvero con un carico orale di glucosio, da eseguire in un tempo compreso tra la 24° e la 28° settimana.

Può però accadere anche che il diabete si manifesti nella prima settimana di gravidanza, solitamente di tipo 2, ma con il parto, solitamente, questi valori ritornano nella norma. 

 

Le conseguenze sul bambino

Le donne incinte forniscono al feto il glucosio necessario attraverso la placenta; per questa ragione, la glicemia alta va a stimolare il pancreas del piccolo, che viene quindi portato a produrre insulina, facendolo incorrere in un fenomeno denominato iperinsulinemia.

Se quindi la gestante ha l’insulina alta, deve controllare con costanza la glicemia o potrà accadere che il bimbo avrà:

  • il peso aumentato alla nascita, quindi oltre i 4 kg, che comporterà un parto cesareo o l’induzione al parto, in generale attorno alle 38 settimane.
  • un alto rischio di ipoglicemia del neonato in quanto, dopo il taglio del cordone ombelicale, il bimbo avrà come conseguenza un alto livello di insulina.

Inoltre c’è chi sostiene che ci potrebbe essere un aumento del rischio di obesità infantile o nell’adolescenza e la possibilità di avere il diabete di tipo 2 in età adulta.

 

Perché viene il diabete gestazionale?

Il diabete in gravidanza può essere causato da due fattori in particolari, che vanno a combinarsi:

  • una produzione insufficiente di insulina da parte delle cellule beta del pancreas
  • l’aumento della resistenza dei tessuti di muscolo e fegato all’insulina, presente soprattutto in chi è in sovrappeso o è obeso già prima della gravidanza.

In questi casi la glicemia in gravidanza sarà più alta solitamente dopo i pasti, mentre nelle donne in cui prevale la cosiddetta resistenza insulinica, questo valore sarà elevato al mattino a digiuno. 

Anche se tutte le donne possono sviluppare questo diabete, ci sono alcune categorie più a rischio, come:

  • le donne in sovrappeso prima della gravidanza
  • le donne di età superiore ai 25 anni
  • le donne che hanno familiarità per il diabete di tipo 2
  • le donne che hanno avuto già il diabete gestazionale
  • le donne che hanno ricorso alla procreazione assistita

Quali valori diabete sono quelli ideali quando si ha quello gestazionale?

I valori della glicemia in una donna con il diabete gestazionale devono essere mantenuti bassi e per l’esattezza:

  • pari a meno 95 mg/dl a digiuno, prima di pranzo o cena
  • meno di 120 mg/dl due ore dopo colazione, pranzo o cena

Per questa ragione, se la donna in gestazione ha avuto la diagnosi di diabete, sarà necessario misurare la glicemia almeno due o quattro volte al giorno.

 

Come curare il diabete gestazionale?

Il primo passo da fare è sempre quello di curare l’alimentazione: spesso infatti questo fattore si rivela risolutivo, mentre, in altri casi, sarà necessario ricorrere alla terapia insulinica, in modo da tenere sotto controllo l’iperglicemia. 

Quale dieta seguire, dunque, in un caso simile? Prima di tutto è obbligatorio limitare le calorie giornaliere, quindi non andare oltre le 1600/2000, valore che sarà stabilito dal medico in base al peso della gestante.

L’alimentazione ideale dovrà inoltre essere suddivisa in: 30% di grassi, 20% proteine e 50% di zuccheri, che non dovranno essere quelli semplici, come lo zucchero bianco, il miele, i biscotti, la marmellata e così via, ma i complessi, quindi il pane, il riso, la pasta, suddivisi nell’arco della giornata, inclusi i legumi e le patate. 

Fondamentali, inoltre, le verdure, quelle cotte quanto quelle crude, che possono essere consumate quando si vuole e nella quantità desiderata, ma facendo sempre attenzione al condimento, se lo si vuole aggiungere. 

Avere il diabete gestazionale, infatti, non vuol dire non mangiare carboidrati, ma suddividerli nella maniera corretta, in modo che raggiungano il feto e gli forniscano il giusto nutrimento. Un elemento molto importante sono anche gli spuntini, che consentono di non arrivare affamati al pasto successivo.

Come si controlla la glicemia durante tutto il percorso e subito dopo il parto

Se parliamo del momento del travaglio, il consumo di energie dovuto alla fatica fatta vede il bruciare soprattutto il glucosio, per cui i valori della glicemia sono molto buoni durante il parto. 

Se, quindi, la gestante ha il diabete, la terapia con insulina può essere interrotta proprio durante il travaglio, anche perché il valore delle glicemie in questo lasso di tempo viene tenuto d’occhio e quindi ci si renderà conto se è il caso o meno di somministrare l’insulina.

Dopo il parto, nella stragrande maggioranza dei casi, non sarà più necessario questo rimedio, in quanto i valori rientreranno nella norma. Di conseguenza, dopo un attento monitoraggio della glicemia a digiuno e dopo i pasti, si potrà constatare il ritorno alla normalità. 

 

 

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