Come gestire il rientro a casa, superare con successo tutte le difficoltà e tornare ad avere una vita serena sotto ogni punto di vista
Le donne in dolce attesa vivono con grande ansia e trepidazione il momento del parto, pensando erroneamente che appena terminata la gestazione la strada sia tutta in discesa.
Una volta superato questo momento, però, la realtà è ben diversa e quello che viene comunemente definito “post partum” – un momento per certi versi magico ma per altri traumatico – viene spesso cadenzato da una serie di profondi sconvolgimenti fisici e psicologici difficili da affrontare.
Con questa guida vogliamo aiutare le neomamme a vivere con serenità e consapevolezza il puerperio ed evitare crisi d’ansia e di panico dopo la nascita del bambino.
Che cos’è il post parto
Il post parto, anche noto come puerperio, è il periodo di tempo che intercorre tra il parto e il ritorno alla normalità dell’apparato genitale femminile. Con il termine, però, non ci si riferisce solo al periodo che va dalla nascita del bambino alla ricomparsa del ciclo mestruale, ma anche a tutta la fase dell’allattamento, perché il corpo femminile dovrà calibrare la produzione di latte a carico delle ghiandole mammarie in base alle esigenze del neonato.
Da qui, è chiaro come l’arrivo di un figlio comporta grandi cambiamenti psico-fisici nella donna che potrebbero modificare il modo di percepirsi e interferire nel rapporto con il bambino, il partner e la famiglia.
Con questo non vogliamo insinuare che dopo il parto la madre diventi insensibile ai bisogni del neonato o delle persone che la circondano, ma sicuramente rappresenta un momento di enorme sconvolgimento psicologico ed emotivo che viene vissuto in maniera differente dalla donna in base alla sua sensibilità.
Se lo si affronta in modo consapevole e con la massima serenità, il post parto non dovrebbe causare grossi problemi: nel giro di qualche settimana l’utero ritornerà alle sue dimensioni naturali e di conseguenza anche gli organi addominali torneranno nella loro posizione abituale.
Il puerperio spesso è caratterizzato anche dalla comparsa di lochiazioni, ossia perdite ematiche che durano circa 3-4 settimane, messe in atto dall’organismo per eliminare i residui amniotici stanziati all’interno dell’utero e per riportare in equilibrio la circolazione sanguigna e l’apparato endocrino. Tuttavia, le lochiazioni non sono l’unico disturbo fisico in cui può imbattersi la neomamma dopo il parto: in alcuni casi, possono verificarsi anche poliuria, cioè un aumento incontrollato della minzione, diastasi del retto, sudorazione eccessiva, perdita dei capelli e, in circostanze estreme, anche forti crisi depressive.
In questi casi, è bene non trascurare il problema e rivolgersi tempestivamente al proprio medico di fiducia per farsi consigliare un trattamento terapeutico o farmacologico per ripristinare il proprio equilibrio fisico e psicologico.
Come affrontare la depressione post parto
Solitamente lo stato emotivo della neomamma dopo il parto è piuttosto delicato e non sono poche le donne che si sentono più stressate e vulnerabili. Del resto, l’arrivo di un figlio comporta enormi responsabilità e innumerevoli cambiamenti, per cui la maggior parte delle madri tende ad alternare momenti di estrema felicità ad altri di cupa depressione e smarrimento.
Tali sensazioni di disagio possono manifestarsi in diverse forme: la “baby blues” è un disturbo transitorio di breve durata, in genere dovuto agli sbalzi ormonali, che vede l’alternarsi di sensazioni indefinite di tristezza, inquietudine e inadeguatezza ma che si risolve spontaneamente dopo un breve lasso di tempo; poi, c’è la vera e propria depressione post parto, caratterizzata da forte malinconia, perdita di autostima e sensi di colpa verso il neonato, inconsciamente considerato la causa dei propri cambiamenti psico-fisici.
In un momento così delicato si può trovare beneficio nel parlare e condividere il proprio stato d’animo con il compagno, i familiari o le amiche, in modo da stare meglio con qualche parola di conforto e un bel pianto liberatorio. Quando questo non è sufficiente si può ricorrere a delle vere e proprie terapie basate sull’impiego di antidepressivi e ansiolitici, da assumere però sempre sotto il controllo del medico, che potrebbe addirittura valutare l’eventualità di sospendere l’allattamento.
Nelle ipotesi più gravi, ossia quando la depressione sfocia in una vera e propria psicosi post parto denotata da deliri, allucinazioni e distorsioni dell’affettività, è necessario rivolgersi tempestivamente a uno psicologo e, se ritenuto opportuno, effettuare un ricovero in una struttura adeguata.
Cosa fare una volta tornati a casa dopo il parto
I primi giorni dopo il parto sono sempre i più difficili per una mamma ed è qui che entrano in gioco tutti quei fattori psicologici ed emotivi che spaventano maggiormente. Come comportarsi, dunque, per gestire la situazione con serenità e senza che ansie e preoccupazioni diano origine a pericolose sindromi depressive?
Innanzitutto, è fondamentale che la neomamma acquisti maggiore fiducia in sé stessa e nella sua capacità di provvedere ai bisogni del proprio bambino, facendosi aiutare quando necessario dalla famiglia e dal compagno.
Anche chiedere consiglio al proprio medico può venire in soccorso alle giovani madri, specie se, spaesate dal cambiamento, non sanno come comportarsi quando non riescono a interpretare i segnali del bambino o a soddisfare i suoi bisogni.
Essendo questa una fase molto particolare, potrebbe rivelarsi di grande utilità fare delle lunghe passeggiate all’aria aperta, soprattutto quando nervosismo e stress la fanno da padrone, e staccare la spina alla bisogna demandando momentaneamente la cura del neonato al partner o ai nonni ma senza lasciarsi sopraffare dai sensi di colpa, perché infondo lo state facendo anche per il bene di vostro figlio! Se questo proprio non fosse possibile, valutate l’acquisto di una fascia porta bebè (controllare qui la lista delle migliori offerte), per fare una passeggiata tenendo il vostro piccolo ancorato al petto.
Per facilitare le cose, è importante anche tornare a casa dall’ospedale e trovare già pronto il corredino e il minimo indispensabile per la cura e il benessere del piccolo, un compito che potete affidare anche ad altri, salvo i casi in cui non ci abbiate già pensato voi durante la gravidanza.
Postparto e rapporti sessuali
Spesso e volentieri è anche il neopapà a dover fare i conti con il disagio avvertito dopo il parto dalla donna che, sentendosi fragile e vulnerabile, potrebbe rifiutare i rapporti sessuali.
Si tratta di un meccanismo psicologico del tutto normale e che richiede un po’ di tempo, quindi gli uomini non devono preoccuparsi ma mostrare la massima comprensione verso la compagna.
A seconda dei casi, il tempo necessario alla donna per accettare il suo corpo e ritornare alla normalità sessuale può variare da uno a tre mesi e, in genere, è lo stesso medico a consigliare di aspettare, proprio per consentire all’organismo il corretto ripristino di tutti i suoi normali meccanismi fisiologici.
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