5 casi in cui il ritardo del ciclo non significa gravidanza

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

In quali casi il ritardo o l’assenza di mestruazioni è il risultato di una situazione fisiologica non legata alla gravidanza?

 

Il ciclo mestruale è il risultato di un delicato processo regolato da vari fattori suscettibili alle influenze esterne. Può capitare, dunque, che un evento non direttamente riconducibile comprometta l’equilibrio ormonale responsabile dell’ovulazione. Il risultato di scelte non del tutto salutari, come una cattiva alimentazione o l’eccesso di attività fisica, si possono manifestare anche con alcuni giorni di ritardo del ciclo. Nei casi più gravi, il ciclo mestruale scompare del tutto.

Il ritardo nell’ovulazione si manifesta come una conseguenza dei disequilibri nelle risorse fisiche. Un ovulo maturo e fertile può reggere la gravidanza solo se si trova all’interno di un corpo in condizioni tali da sopportare lo sforzo che ne deriva. Ma non sempre il ritardo del ciclo è un segnale d’allarme. A volte può dipendere da fattori passeggeri che non hanno ripercussioni rilevanti. Qui ci occupiamo di quei casi in cui il ritardo è legato a situazioni che determinano un intervento attivo da parte della donna.

 

1. Stress

Essenza dei nostri tempi e capro espiatorio di tanti mali di origina ignota, lo stress è il responsabile della maggior parte dei disequilibri che sperimentiamo quotidianamente. Come ogni manifestazione del corpo, non è un male di per sé. È la cattiva gestione della situazione di tensione a provocare gravi squilibri che possono diventare patologici. 

Si manifesta come una risposta ancestrale alle situazioni di pericolo, in cui è necessaria una pronta reazione. Si associa alla produzione di cortisolo, ormone necessario per innescare i processi reattivi, ma se questa manca e non avviene un riassorbimento, la sostanza prodotta in eccesso provoca squilibri. Caricarsi di eccessive aspettative nei confronti della gravidanza tanto desiderata è la prima causa dei falsi allarmi che si manifestano con il ciclo in ritardo.

Una brutta idea, spesso indotta dallo stato di tensione generale, è correre a comprare il cuscino per allattamento al primo segnale di ritardo delle mestruazioni. Può essere valido anche il contrario, e la situazione di tensione deriva dalla paura di una gravidanza indesiderata che finisce col creare una tensione a carico di tutto il corpo e il relativo ritardo nella cessione di estrogeni necessari all’avvio del ciclo mestruale completo.

 

2. Cattiva alimentazione

È noto che il ritardo del ciclo ha cause indotte. I disturbi alimentari, come l’anoressia nervosa e la bulimia, gli abusi di alcol, compromettono il ciclo mestruale. Questo fenomeno è da ricondursi all’incapacità dell’organismo di sopportare con successo il grande carico che richiede portare avanti una gravidanza.

Un eccessivo calo di peso, ma anche un sovrappeso grave, mettono il corpo in condizione di non essere in grado di riprodursi. L’effetto visibile dello squilibrio è la scomparsa del ciclo mestruale che può tardare a lungo prima di ricomparire anche quando si recupera il peso forma ottimale.

3. Eccessivo allenamento

Il ritardo mestruale che dipende da uno sforzo fisico eccessivo è da ricondursi a un diverso stato di squilibrio nell’organismo. In questo caso, l’eccesso di allenamento riguarda uno scompenso tra le energie effettivamente consumate durante l’attività ginnica e l’apporto calorico quotidiano.

La letteratura descrive numerosi casi di atlete professioniste, per lo più ballerine, che sperimentano fenomeni di amenorrea, cioè la mancanza del ciclo mestruale. Di solito, questa categoria di atlete è sottoposta a sforzi eccessivi e contestualmente deve mantenere una forma fisica esile e minuta. La combinazione di questi due fattori non depone a favore della fertilità della persona.

Anche altre categorie di sportive possono essere interessate da questo fenomeno, specie chi pratica culturismo e attività che possono interagire con la produzione e l’azione degli ormoni nell’organismo.

Va detto che l’attività fisica quotidiana è una buona pratica per mantenersi in salute. Non tutti sanno che è anche un buon metodo quando non si sa come anticipare il ciclo. Chi soffre spesso di mestruazioni irregolari potrebbe risolvere il disturbo praticando quotidianamente mezz’ora di attività moderata.

4. Sindrome dell’ovaio policistico

A volte il ritardo cronico è sintomo di uno stato infiammatorio o di un disturbo da non prendere alla leggera. La sindrome dell’ovaio policistico è uno di questi e va individuato e diagnosticato a seguito di indagini specifiche come le ecografie e gli accertamenti prescritti dal medico. Qui non si tratta di convivere con una situazione di nervosismo, ma di affrontare la situazione dal punto di vista farmacologico e adottando una sana profilassi.

Questa particolare condizione patologica non ha una causa univoca, se ne fatica a individuare i fattori predittivi. Ha un impatto negativo sulle probabilità di restare incinta e per stimolare il ciclo sarà necessario seguire la terapia prescritta dal medico. Un lavoro che potrebbe richiedere tempo e tanta forza di volontà.

 

5. Assunzione di farmaci

Non c’è da preoccuparsi se il ritardo del ciclo mestruale segue un lungo periodo in cui è stata assunta la pillola anticoncezionale. Il contraccettivo ormonale può avere lunghi strascichi alla fine del periodo in cui è stato assunto. Per questo motivo è bene conoscere gli effetti delle terapie ormonali sul medio e lungo termine se si desidera pianificare una gravidanza. 

Non tutte le donne sono sensibili allo stesso modo e le mestruazioni possono ricomparire dopo un breve periodo dall’interruzione dell’assunzione della pillola. Ma se il desiderio di una gravidanza si affaccia nella donna che assume un contraccettivo, allora sarà utile parlare con il proprio ginecologo per pianificare un’interruzione monitorata.

Anche altri farmaci possono interferire con la comparsa del ciclo mestruale. Questo è sensibile anche alla comparsa di raffreddori, influenze o altre infezioni che richiedano una robusta terapia antibiotica che debilita l’organismo.

I farmaci antidepressivi e antipsicotici interagiscono con la regolarità del ciclo mestruale così come le chemioterapie che in particolare agiscono su un organismo già particolarmente debilitato.

 

 

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