Tutto quello che c’è da sapere sull’allattamento al seno: cosa fare e cosa evitare

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

I benefici dell’allattamento al seno sono davvero numerosi: vediamo insieme quale sia la maniera giusta di attuarlo e quali atteggiamenti è preferibile evitare

 

L’allattamento al seno è di fondamentale importanza per il bambino, in quanto in questo modo è possibile prevenire tantissime malattie: per questa ragione l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne raccomanda l’esecuzione almeno fino al compimento del sesto mese. 

Inoltre è importante che il latte materno resti sempre il primo alimento, anche quando dovranno essere acquistati altri complementi nutritivi, almeno fino ai due anni del bambino. Naturalmente ci sono casi in cui è necessario ricorrere al latte in polvere ma, finché è possibile, meglio optare per quello della mamma.

 

I vantaggi dell’allattamento

Ma per quali altri motivi è consigliabile preferire che il latte per neonati sia quello della mamma? Prima di tutto perché rafforza il rapporto tra lei e il piccolo; l’alimentazione del neonato risulta così completa; il bimbo viene protetto dalle infezioni; la mamma ha benefici dall’allattamento.

L’Unicef è una delle sostenitrici dell’alimentazione allattamento, in quanto grazie a questo la mortalità dei neonati verrebbe ridotta considerevolmente. Eppure allattare è quanto di più naturale ci sia, anche se, se dobbiamo far riferimento alla cultura dalla quale proveniamo, sappiamo che spesso i nonni hanno avuto difficoltà ad allattare i propri bimbi.

Spesso si servivano delle balie: per questa ragione è bene essere sempre in contatto con i professionisti del settore o anche con altre coppie di neogenitori, che hanno attaccato il bambino al seno.

C’è chi ha paura di passare da una buona misura a una seconda di seno o anche di avere il seno svuotato  dopo l’allattamento: in realtà è bene considerare il rapporto beneficio/conseguenza e capire che lo si fa per il benessere dei nostri figli.

Qualche suggerimento utile

Ci sono alcune regole che è possibile seguire per non avere disagi dall’allattamento e per dare al bimbo più vantaggi.

 

Allattamento a richiesta

Questa pratica è molto utile, in quanto è bene non seguire orari molto rigidi. In generale, nei primi mesi di vita il piccolo succhia tra le otto e le 14 volte al giorno, ma non è un valore costante. 

 

Posizione allattamento

Un’altra cosa da fare è proprio quella di controllare la posizione e l’attacco del bambino al seno, in quanto in questo modo si evitano problematiche abbastanza importanti, come la mastite o il dolore ai capezzoli. 

Inoltre è bene non staccare il bimbo dal seno, in quanto sarà lui a capire quando è sazio: questo potrebbe anche comportare per voi la formazione di ragadi. Altra cosa da non fare è quella di tenerlo dieci minuti per parte, in quanto totalmente inutile: meglio offrirgli l’altra mammella solo se ha ancora fame.

Solo latte materno

Per i primi sei mesi è bene non dare altro se non il latte materno, inclusa l’acqua: proprio in questi mesi, infatti, se ha sete prende il primo latte, che è quello diciamo più liquido. Non lavate inoltre il seno dopo ogni poppata, in quanto le ghiandole presenti provvedono già da sole a espletare questa funzione.

 

No a fumo e alcol

Anche se la mamma può mangiare tutto ciò che vuole, meglio evitare questi due “vizi”, che non faranno altro se non creare problemi al bambino. 

 

Mettere il bimbo nella stanza dei genitori

Questa accortezza è utile a gestire al meglio le richieste del piccolo di latte: in questo modo sentirete sempre quando ha bisogno di voi e non dovrete fare molta fatica a raggiungerlo. Mi raccomando, però, di non metterlo subito a dormire quando finisce la poppata, in quanto si va incontro alla SIDS, ovvero la Sindrome della morte improvvisa infantile. 

 

Il bonding

Sin dalla nascita è bene mettere il neonato a contatto con il seno materno, anche se è già in grado di trovarlo subito e di iniziare a succhiare. Questo momento prende il nome di bonding e sta anche a indicare il profondo rapporto che si viene a creare tra mamma e bambino, proprio grazie al contatto pelle a pelle.

Si parte con il colostro

Probabilmente avrete sentito spesso questa parola ma non sapete esattamente cos’è: parliamo di quel liquido di colore giallastro, che nei primi giorni dopo il parto la mamma produce e che è ricco di minerali, vitamina A, proteine e immunoglobuline. 

Trascorsi i primi giorni, questo si trasforma in latte, più ricco di grassi, vitamine B e carboidrati, diventando così un vero e proprio toccasana per il bambino. Con il passare dei mesi, poi, il latte cambia la sua composizione, arricchendosi in particolare di proteine. 

Se osserviamo bene, vediamo che il latte cambia anche nell’arco della stessa giornata, infatti all’inizio è meno ricco di grassi, ma va ad aumentarli man mano che il bimbo succhia, fino a donargli il senso di sazietà.

L’allattamento al seno è quindi un vero e proprio toccasana se si vuole fare in modo che il bambino cresca sano e che sviluppi il meno possibile il rischio di malattie anche importanti. Il legame con la mamma non ha benefici solo sul corpo ma anche psicologici, per cui il neonato si sente protetto e al sicuro.

Anche per questo motivo, fino a quando il bimbo e la mamma sentono la necessità dell’allattamento al seno, è bene assecondare questo bisogno, anche se si va oltre i sei mesi di vita: entrambi non potranno che averne benefici.

 

     

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