Spotting premestruale: cause e rimedi

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Con questo termine si fa riferimento alle perdite di sangue che non sono riconducibili direttamente a quelle legate al ciclo ovarico. A volte sono un segnale da non sottovalutare

 

Una donna che entra nell’età fertile impara a convivere con le perdite di sangue tanto da essere in grado di individuare quando queste rappresentano un’eccezione alla regola. Il sanguinamento fa parte del processo articolato di rinnovazione mensile degli ovociti che raggiungono la fase di maturità intorno al sedicesimo giorno. Poi, se non fecondati, vengono espulsi dal corpo insieme a parte dell’endometrio che si disfa e sanguina per favorire il processo di espulsione.

Si può verificare il caso di perdite prima del ciclo con macchie di sangue più o meno copiose di colore prevalentemente scuro, possono essere anche rosa o brillanti e indicare fenomeni diversi.

 

Cos’è lo spotting

Con questo termine, letteralmente ci si rifà al verbo inglese to spot, macchiare, si fa riferimento a un fenomeno frequente tra le donne ma sintomatico di diverse condizioni fisiologiche. Il breve sanguinamento, di solito di colore scuro, si manifesta di solito da 2 a 7 giorni prima delle mestruazioni e non è di grande entità. In ginecologia si attribuisce la comparsa di questo fenomeno a uno squilibrio di natura ormonale. In particolare si registra un calo della produzione di progesterone.

È l’ormone coinvolto direttamente nell’alternanza delle fasi del ciclo ovarico che porta, in un caso, alle mestruazioni o alla fecondazione dell’ovocita, nel caso opposto. Avere livelli di progesterone basso significa che si compromette la capacità dell’endometrio di mantenersi tonico e quindi di sfaldarsi esclusivamente quando l’ovocita non fecondato raggiunge la posizione utile all’espulsione. 

Di contro, il sanguinamento vero e proprio è possibile solo quando il livello di progesterone è del tutto azzerato e può avvenire il completo sfaldamento dell’endometrio. Le perdite associate a una disfunzione ormonale sono di colore scuro, la ragione è da ricercare nel processo di ossidazione dell’emoglobina nel sangue che viene espulso in questo modo. Qui una vasta scelta di assorbenti.

Cosa significano le perdite di colore chiaro

Se in linea di massima si può dire che lo spotting dovuto a deficit ormonali ha una colorazione scura, le perdite rosa prima del ciclo sono invece di altra natura. Infatti si considera che il colore chiaro dipenda dalla presenza di muco con cui si mischia il sangue di colore rosso acceso tipico del flusso mestruale. Nulla di allarmante, dunque.

Capita che le donne in premenopausa confidino al medico di “Avere perdite rosa solo quando mi pulisco”. Anche questa è un’evenienza alquanto comune e non rappresenta motivo di allarme. Possono essere dovute a cambiamenti ormonali, che il corpo della donna sperimenta in maniera dirompente in questa particolare fase della propria vita.

È bene valutare caso per caso la singola manifestazione di sanguinamento al di fuori del regolare flusso mestruale. Bisogna registrare quante volte avviene, la portata del flusso anomalo e ogni elemento utile al medico per elaborare una diagnosi.

Perdite di colore rosa sono associate anche all’assunzione della pillola anticoncezionale. Questa evenienza è più diffusa di quanto si pensi e riguarda più di una donna su dieci che ha iniziato ad assumere ormoni per via orale o topica (con l’impianto della spirale) da meno di tre mesi.

Qui, lo spotting dipende dal tempo utile di assestamento dell’organismo nei confronti del nuovo ormone introdotto artificialmente. Il corpo dovrà adeguarsi e rimodulare la produzione di ormoni magari dando origine a livelli di progesterone alto o incostanti, specie nel caso in cui l’assunzione non è regolare e ogni tanto ci si dimentica di assumere la pillola.

 

Un caso a sé: le perdite da impianto

Il sanguinamento c’è anche quando l’ovocita fecondato raggiunge l’utero e qui si produce un lieve perdita di sangue. Si tratta di un’eventualità e quindi non rappresenta la regola per tutte le donne. Può manifestarsi a prescindere dalle condizioni della fecondazione e non è un segnale da leggere per comprendere se la gravidanza iniziata proseguirà o meno.

Lo spotting da impianto si manifesta circa 7 o 10 giorni dopo la fecondazione, che può non coincidere con la data del rapporto sessuale. Gli spermatozoi infatti possono permanere vitali nel canale cervicale dell’utero per alcuni giorni, anche a distanza di 72 ore. Cioè quando l’ovocita raggiunge le tube di Falloppio nel suo percorso verso l’utero dove si impianterà solo se fecondato, altrimenti verrà espulso col sanguinamento mestruale.

Delle piccole perdite di colore chiaro in sostituzione del normale flusso mestruale, potrebbero segnalare che la gravidanza ha avuto inizio. Seppure molto raro, in alcuni casi il fenomeno si confonde con le mestruazioni vere e proprie specie se il flusso non è abbondante e si hanno cicli irregolari.

 

I segnali da non trascurare

In generale, si consiglia di avvisare il proprio medico e chiedere il suo parere se si notano delle irregolarità nel proprio ciclo mestruale. Specie se le perdite al di fuori del ciclo si protraggono per più mesi è bene indagare le cause profonde che possono causarle. Nel caso delle perdite sangue rosso vivo durante l’ovulazione è bene non trascurare il fenomeno e rivolgersi presto al medico per un consulto.

Rispetto agli altri casi analizzati, questo rappresenta quello più marcatamente disfunzionale. Cioè si origina soprattutto perché ancora la produzione di ormoni non è stabile e assestata e necessita di tempo prima di stabilizzarsi. Quindi interessa le ragazze più giovani che si confrontano con i loro primi cicli ovarici.

In altri casi può segnalare la presenza di anomalie più importanti, come per esempio cisti a carico di diverse aree dell’apparato femminile, la più comune è quella che interessa l’area dell’endometrio.

Le cisti possono rappresentare anche il primo campanello d’allarme e avvertono della presenza di alterazioni pretumorali o carcinomi. Le donne, soprattutto dopo i 40 anni devono sottoporsi a controlli periodici per fugare questi dubbi ed eventualmente intervenire in maniera tempestiva. Tra i farmaci utilizzati più spesso per regolare i flussi ormonali in particolare a carico del funzionamento dell’endometrio c’è il Lutenyl.

Stress e produzione ormonale

Lo stile di vita che le donne delle nostre società conducono espone spesso a livelli elevati di stress. Questo può causare veri e propri squilibri ormonali che incidono direttamente sul delicato bilanciamento e l’attività cui ogni ormone è preposto durante il ciclo ovarico.

Spesso le alterazioni nel flusso mestruale dipendono da cause non direttamente riconducibili. Una cattiva qualità del sonno, un eccessivo carico di responsabilità, errori alimentari, possono determinare l’affaticamento complessivo che si ripercuote sullo stato di salute.

In alcuni casi è bene venire a patti con il carico di responsabilità e pressioni cui si è veramente sottoposti e valutare la possibilità di delegare e allentare la pressione. Non è per caso che sia stata implementata la normativa sui dispositivi anti-abbandono e che questo tema infiammi il dibattito internazionale. È evidente che i ritmi che le società impongono ai propri componenti diventano spesso al di sopra delle proprie capacità e possono portare a somatizzare patologie altrimenti evitabili.

 

 

 

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