Cosa sono gli scatti di crescita e cosa fare quando si verificano

Ultimo aggiornamento: 24.04.24

 

Durante il primo anno di un essere umano si sperimenta lo sviluppo più rapido nella fase di vita extrauterina e i genitori devono saper leggere i segnali inviati dal bebè per assecondarne i bisogni

 

Gli scatti di crescita sono legati a repentini cambiamenti nel corpo dell’individuo e che interessano diverse fasi dello sviluppo. Non solo durante la fase neonatale, questi cambiamenti si verificano fino al raggiungimento dell’età adulta. La crescita del neonato è caratterizzata dal più evidente e rapido ritmo di trasformazione. Basti pensare allo stupore che suscita guardare le foto o i vestiti del bimbo appena nato al momento di soffiare la prima candelina.

Le tappe di solito si identificano con chiarezza e avvengono in periodi ben precisi durante i primi dodici mesi. La loro manifestazione è per lo più associata a dei comportamenti specifici. Maggiore irritabilità, il pianto inconsolabile, il bisogno di attaccamento e, chiaramente, una fame maggiore del solito, segnano questo periodo che determina il corretto sviluppo del bebè.

Quando avvengono gli scatti di crescita

Anche se ogni individuo è diverso dall’altro, ci sono alcune tappe che si presentano in forma standardizzata durante il primo anno. Alcune competenze, lo sviluppo di alcuni organi e delle loro funzioni, si manifestano in periodi ben identificabili. Si considera che durante il primo anno le trasformazioni si manifestino all’interno di questi intervalli temporali

II e III settimana

VI e VII settimana

III mese

VI mese

VII e IX mese

 

I segnali degli scatti di crescita

Un neonato a 2 mesi di solito dorme beato e conduce un’esistenza molto simile a quella che ne ha caratterizzato lo sviluppo intrauterino. Dal terzo mese in poi, però, aumentano le sue competenze e la capacità di riconoscere e interagire col mondo che lo circonda. Spesso sono anche epoche di particolare nervosismo e inquietudine da parte del bambino. Sono i momenti in cui i genitori non sanno come calmare il piccolo, che vorrebbe stare solo con la mamma.

Il bebè allattato al seno può mettere a dura prova la resistenza della mamma in questa fase di crescita. Oltre alla particolare irritabilità e alla sensazione di non poter essere accontentato in alcun modo, il neonato resta attaccato al seno tutto il giorno o questa è la sensazione che sembra avere la madre provata dall’eccessivo sforzo.

Di fatto, accontentare le richieste del bebè in questa fase è utile per stabilizzare la produzione del latte in accordo alle nuove esigenze. Man mano che il bebè cresce non aumenta solo la quantità di latte prodotto ma anche la sua composizione adattando in maniera quasi istantanea la percentuale di grassi e zuccheri utili in ogni fase di sviluppo.

L’andamento della curva ponderale durante il primo anno

Basta osservare le variazioni medie nella crescita durante dodici mesi per notare un andamento decrescente dopo un picco massimo raggiunto durante i la prima metà dell’anno. Un bebè non può crescere allo stesso ritmo all’infinito, questa constatazione ovvia pare invece destabilizzare i genitori che si trovano spiazzati di fronte alle mutazioni continue che subisce il corpo del bebè.

Peso neonato 1 mese Compreso tra 2,750 e 4,260 Kg
Peso neonato 2 mesi Compreso tra 4,390 e 6,650 Kg
Peso neonato 3 mesi Compreso tra 5,100 e 7,700 Kg
Peso neonato 4 mesi Compreso tra 5,600 e 8,450 Kg
Peso neonato 6 mesi Compreso tra 6,550 e 9,740 Kg
Peso neonato 8 mesi Compreso tra 7,180 e 10,92 Kg
Peso neonato 12 mesi Compreso tra 8,260 e 12,47 Kg

È bene considerare che a 1 mese ha già avuto un primo scatto di crescita e che l’andamento ponderale dipende ancora dal peso alla nascita. I parametri, inoltre, sono elaborati su base statistica e ricavati misurando bimbi esistiti in epoche diverse da quelle in cui vivono i nostri bambini. 

Nel frattempo i dati sulla popolazione possono variare e quindi valori che non sembrano essere nella norma se paragonati alle condizioni del rilevamento, possono esserlo nel momento presente. Inoltre, altri elementi incidono: fattori genetici, con il corredo ereditato dai genitori, ha un grosso peso sull’andamento della crescita durante i primi anni di vita.

La crescita dei bambini

Ci sono tanti fattori che possono incidere sul ritmo di sviluppo del bebè. Non sempre quanto mangia un neonato ha diretta correlazione tra il valore finale. Nel caso dell’allattamento al seno, per esempio, è pratica comune ritenere che non si possa verificare alcun caso di obesità del neonato. Eventualità che invece si potrebbe manifestare con l’alimentazione alternativa.

Un altro falso mito da sfatare riguarda la febbre di crescita. Anche se è opinione comune ritenere che i bimbi allattati per via della febbre alta possano aver guadagnato qualche millimetro in più insieme alla guarigione, si tratta di un’osservazione senza fondamento scientifico.

Pur sembrando una leggenda innocua, di fatto è bene considerare che potrebbe portare a sottovalutare problemi più seri. Non intervenire pensando che si tratti di una tappa fisiologica del bambino non è una buona strategia. Se si manifesta febbre nei bambini quando preoccuparsi è chiaro osservandone lo stato. Se si nota un eccessivo abbattimento e l’assenza di risposta a stimoli è bene mantenere alta l’allerta.  

Per i genitori questo periodo è contraddistinto da particolare stanchezza. Il bimbo più irritabile e nervoso è più difficile da gestire e assecondarlo in ogni sua richiesta può rivelarsi più faticoso del previsto. È in questi casi che la stanchezza può prendere il sopravvento e mostrare il suo lato più pericoloso e amaro. 

Non dovrebbe stupire che i dispositivi anti-abbandono per l’auto si usino fino al compimento del quarto anno, la finestra che mette a dura prova la resistenza fisica e mentale dei genitori. Ci sarà tempo per acquistare giochi da tavolo per bambini e altri divertimenti, nel frattempo sostenere la spesa per l’acquisto di questo dispositivo può rivelarsi prezioso.

 

 

 

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