Quali sono le cause della scialorrea (eccessiva salivazione) in gravidanza

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Avete mai sentito parlare della scialorrea? Il nome indica un eccesso di salivazione: vediamo insieme quando si manifesta e come contrastarlo

 

Quando parliamo di scialorrea intendiamo la salivazione eccessiva che può essere dovuta a una serie di fattori, che comportano l’accumulo di una quantità abbondante di saliva nel cavo orale, a causa di una certa difficoltà a deglutire, la cosiddetta disfagia ansiosa, che però può avere anche un’altra natura.

La sciallorea può essere quindi dovuta a due essenziali cause, ovvero l’aumento della produzione della saliva o, al contrario, la riduzione del fenomeno attraverso il quale la si elimina. In gran parte questo fenomeno dipende anche da fattori come:

    • infezioni del cavo orale
    • problemi di natura neurologica, come il Parkinson
  • farmaci che causano disfagia
  • eccessiva salivazione gravidanza

Se la causa non rientra in una di queste, allora si parla di una forma idiopatica, ovvero senza che ci sia una patologia di base. In casi del genere si tratta fortunatamente di un fenomeno transitorio e che scompare dopo poco tempo.

La scialorrea provoca naturalmente non poche conseguenze dal punto di vista psicologico: in alcuni casi, quando non si riesce a curare la causa di base o nelle forme idiopatiche, si passa alla somministrazione di farmaci per scialorrea o anche all’intervento chirurgico.

 

 A cosa serve la saliva

Questa sostanza viene prodotto da tre coppie di ghiandole salivari, ovvero le parotidi, che si trovano nelle guance, e che producono ben l’80% della saliva totale, indispensabile durante la masticazione.

Ci sono poi le sottolinguali, collocate nei pressi della radice della lingua, e le sottomandibolari, collocate appunto al di sotto delle arcate mandibolari, che producono, insieme alle precedenti, costantemente la saliva, così che la bocca non abbia mai la sensazione di secchezza. 

Questa sostanza si compone quasi per la totalità di acqua, poi di elettroliti, enzimi, come l’amilasi e la lipasi, indispensabili per la digestione di grassi e carboidrati, e di lisozima e anticorpi Iga, che eliminano i batteri.

Lo scopo primario della saliva è quello di mantenere umido il cavo orale, in modo da impedire la creazione di infiammazioni. Inoltre costituisce un valido filtro antibatterico, inizia la digestione e amalgama il cibo inumidendolo e quindi favorendo la discesa attraverso faringe ed esofago. 

 

Quali sono le cause dell’eccessiva salivazione?

La scialorrea può essere considerata primaria idiopatica, quindi senza una causa, oppure secondaria, quindi dovuta alla presenza di una patologia. 

 

La scialorrea primaria

L’ipersalivazione idiopatica è solitamente un fenomeno temporaneo, che è limitato solo ad alcuni momenti in cui c’è un’eccessiva produzione di saliva. Questo può avvenire quando, per esempio, abbiamo fame e vediamo il cibo, quando siamo ansiosi o stressati o ancora quando mangiamo cibi particolari, amari o acidi.

La scialorrea secondaria

La scialorea di questo tipo può essere dovuta a varie motivazioni. Prima di tutto può avvenire che si abbia una salivazione abbondante in gravidanza, specialmente nel primo trimestre, e che si appresti a scomparire a partire dal quarto mese.

Questo fenomeno può verificarsi anche quando si ha la malattia del reflusso gastrico, in quanto l’ipersalivazione, in questo caso, ha lo scopo di contrastare la risalita dell’acido che va dallo stomaco all’esofago. Una delle cause potrebbe anche essere un’infezione del cavo orale o della parotide, specialmente in età infantile. 

Se avete ulcere in bocca, che tecnicamente si chiamano afte, questo fenomeno potrebbe prodursi e poi scomparire con la scomparsa del problema. Anche problemi neurologici come il morbo di Parkinson, l’ictus, la paralisi o la miastenia gravis possono causare ipersalivazione.

Altri fattori determinanti sono la radioterapia, l’esposizione a sostanze tossiche, la presenza di tumori del cavo orale, di esofago, stomaco o ancora delle ghiandole salivari e anche l’assunzione di farmaci antipsicotici, come il risperidone, la ketamina e simili. 

 

Quali sono i sintomi?

Come abbiamo potuto constatare, non si tratta di una malattia ma di un sintomo, che quindi sta a farci capire che abbiamo un altro problema che provoca questo eccesso di salivazione. Questo fenomeno, oltre a creare disagio psicologico, può anche comportare la comparsa di ragadi, fissurazioni, labbra screpolate, cheilite angolare e alitosi.

Ci sono cure?

Se l’unica soluzione che vi viene in mente è quella di usare le salviette per neonato per asciugarvi, sappiate che ci sono alcuni rimedi, da provare anche in casa, per risolvere il problema. 

Naturalmente la scialorrea passa con la cura del problema che la causa: nel caso in cui si tratti di un fenomeno lieve, però, è possibile tentare con un rimedio casalingo, come il lavaggio frequente dei denti, che aiuta a ridurre l’infiammazione di bocca e gengive o anche l’uso di un collutorio a base alcolica, che inibisce la produzione di saliva.

Se l’eccesso di produzione è dovuta a un farmaco che si assume, per un problema o per un altro, si dovrà provvedere a sostituirlo o a sospenderlo, fino a quando il fenomeno non si calmerà. Alcuni pazienti potrebbero avere bisogno di una visita specialistica, come per esempio dal logopedista, il professionista che è in grado di effettuare la giusta riabilitazione.

Può anche accadere che il problema non si risolva, per cui sarà necessario ricorrere all’intervento chirurgico che può consistere in:

  • la legatura dei dotti delle ghiandole salivari
  • la denervazione delle ghiandole salivari

Un metodo usato è anche l’iniezione della tossina botulinica ma, trattandosi di un rimedio temporaneo, spesso non è risolutivo.

 

 

 

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