La scelta della giusta giostrina passa soprattutto dal tipo di supporto a cui la si vuole ancorare. Non tutte le culle sono uguali, così come non tutti i sistemi di fissaggio sono universali.
È bene accertarsi per tempo e verificare quale sia il più adatto a questo scopo. Si possono trovare soluzioni che necessitano le tipiche sbarre del lettino, oppure altri modelli hanno un fermo che si può fissare alla culla con il bordo integro.
Altri elementi da valutare sono la versatilità del modello. Alcuni si possono spostare per essere ancorati altrove, magari vicino alla postazione in cui il bebè fa il bagnetto. Più spesso, è possibile agganciare il supporto con carillon e pupazzetti alla carrozzina o al passeggino. In questo modo si può continuare a usare il giocattolo anche in altri contesti.
Giostrina fatta a mano o comprata
Quando si tratta di allietare le prime settimane di vita del bebè ci si dedica spesso a progetti di fai da te. Realizzare una giostrina è molto semplice e non richiede particolari abilità manuali. Si tratta di collegare fermamente al supporto gli elementi che gireranno intorno al bebè creando la suggestione del movimento.
Si possono creare dei mobili con le proprie mani, oppure ci si può dedicare a progetti più semplici a partire da prodotti semistrutturati. I produttori vendono delle basi, con supporto da fissare alla culla o il lettino, da completare con i pupazzi preferiti, scegliendo i colori adeguati. Del resto è vero anche che il mercato offre una ricca varietà di prodotti già pronti e bilanciati per poter girare intorno senza ingarbugliarsi. Facile cedere alla tentazione di acquistarne uno già pronto.
I modelli con proiettore
Successivamente e fino al passaggio verso il lettino e la propria stanzetta, la presenza di una luce che rischiara la stanza potrà essere salutata con grande interesse. Si tratta di proporre al bebè una soluzione che abbia anche un certo fascino e che crei una piacevole suggestione. Il proiettore, infatti, illumina dolcemente l’ambiente e riflette sulle pareti delle forme semplici. Stelle, animaletti e piccoli cerchi di luce irradiano e a volte si muovono in circolo. Sono una soluzione perfetta per rendere la stanzetta più accogliente e il riposo del bebè più sereno.
In associazione a questi elementi luminosi si trovano anche musiche più complesse, spesso registrate ed emesse dal piccolo impianto audio. Oppure si possono collegare dei lettori, mp3 o Bluetooth, per riprodurre la musica preferita senza limitarsi alla breve selezione proposta dalle ditte che realizzano i giocattoli.
La giostrina Montessori
L’idea alla base del metodo della famosa pedagogista italiana è di favorire il naturale sviluppo delle competenze innate nel bambino. Per farlo, in così tenera età è opportuno proporre solo gli stimoli che il piccolo è in grado di decifrare, tenendo conto delle sue limitate possibilità.
Del resto è bene ricordare che durante le prime settimane di vita le capacità percettive del neonato sono molto limitate. In questa prima fase e per i successivi mesi, il piccolo potrà vedere o elaborare pochi stimoli alla volta. Quindi, in questo senso, gli articoli troppo chiassosi con luci, musiche ed elementi penzolanti possono non essere indicati durante i primi mesi di vita.
Meglio proporre un solo stimolo per volta. Magari realizzando un mobile, il classico ornamento con le decorazioni che si equilibrano muovendosi di continuo, con figure monocromatiche. In un primo tempo si potrà puntare a un solo colore, il blu, per esempio, che è una tonalità percepita con maggiore agio dall’occhio del neonato. Poi si potranno introdurre gli altri colori primari come il giallo e il rosso. Infine, elementi con forme in netto contrasto realizzate in bianco e nero permetteranno ai bebè sotto i sei mesi di distinguere facilmente le prime forme e la loro rappresentazione in forma di immagine.
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