Adottare un bambino: procedure, tempi, costi

Ultimo aggiornamento: 24.04.24

 

In Italia o all’estero, l’adozione comporta un impegno costante e protratto nel tempo prima di riuscire ad accogliere il bambino

 

Si sa che adottare un bambino non è una cosa semplice. È necessario tutelare i diritti del minorenne e assicurare per questi le condizioni ottimali per la sua crescita. Rendendo articolata e complessa la materia in fatto di adozioni, si assicura ai piccoli la massima motivazione da parte della futura famiglia.

In Italia vigono alcune regole molto stringenti per l’adozione, l’iter è lungo e complesso e richiede una grande dose di determinazione e impegno da parte delle famiglie e le istituzioni. D’altra parte, il bambino adottato ha pieno diritto a vivere un’esistenza piena e ricca d’amore e di tutte le opportunità che la vita sembrava avergli negato in un primo momento.

 

Come adottare un bambino

Il primo passo da compiere è l’ottenimento dell’attestato di idoneità all’adozione. Con questo documento che si richiede al Tribunale dei minori del territorio di competenza, si ottiene un visto per iniziare a seguire l’iter complesso dell’adozione.

Un colloquio conoscitivo servirà per la valutazione del profilo dei due membri della coppia, si valutano le caratteristiche psicologiche, la stabilità economica, l’assenza di precedenti penali e altri aspetti strettamente relazionati con le garanzie che possono offrire al bambino. Gli enti locali coinvolti nella valutazione potranno impiegare circa quattro mesi per effettuare le loro indagini.

I requisiti per ottenere l’idoneità sono molto stringenti. Per esempio la coppia deve essere sposata e convivere da almeno tre anni Rispetto al bambino adottato i genitori devono avere almeno 18 anni in più, ma meno di 45 anni Se per esempio si volesse adottare un bambino neonato in ospedale, entrambi i genitori dovrebbero avere più di 18 anni, ma non essere più grandi di 45 anni.

Ci sarà tempo per iniziare la raccolta di favole per bambini e per comprare i giocattoli da regalare al nuovo arrivato. Infatti, l’iter può protrarsi fino a tre anni, dopo di che la richiesta scade e va presentata nuovamente al Tribunale.

 

L’iter per l’adozione nazionale

Meno lunghi i tempi per l’adozione nazionale, che prevede l’accoglienza in casa di un bambino nato nel territorio italiano. È quindi indifferente la nazionalità dei genitori biologici al momento della nascita del bambino. In questo caso, la procedura richiede un’attesa che varia dai 12 ai 14 mesi dal momento in cui viene presentata la domanda.

I casi più comuni di adozione riguardano quelli dei bambini che si trovano in istituti appositi o case famiglia, questi sono stati tolti dalla custodia delle famiglie naturali perché non sono state ritenute idonee dai servizi sociali. In questo caso, però, va tenuta in considerazione la possibilità del cosiddetto rischio giuridico. Si tratta di una possibilità, per quanto non sempre verificabile nella teoria, che la famiglia originaria chieda e ottenga di riavere indietro il proprio figlio.

In un altro caso, i bambini possono essere dati in adozione quando la madre decide di rimanere anonima e non intende prendersi carico del figlio. In questa circostanza, invece, la madre naturale ha una finestra di tempo che va dai 10 giorni fino ai due mesi per riconoscere il figlio. Questo viene affidato al Tribunale dei minori e quindi dato in affido preadottivo alla famiglia che poi lo adotterà ufficialmente dopo un periodo di 12 mesi.

L’adozione di bambini all’estero

Più complessa e di certo più dispendiosa la procedura per adottare bambini che si trovano all’estero. In questo caso è necessario sostenere tempi e costi più importanti. I tempi si allungano perché le istituzioni coinvolte aumentano, vanno tenute in considerazione le normative del paese d’origine. Queste si aggiungono ai tempi utili per la valutazione dell’idoneità della coppia in Italia. Inoltre, non sempre è facile monitorare da vicino o seguire il dialogo tra le due nazioni, quella di origine e l’Italia, che potrebbe trovare degli ostacoli non sempre facili da decifrare.

Sul sito ministeriale commissioneadozioni.it è possibile trovare l’elenco degli Enti che in Italia sono autorizzati a operare come mediatori tra i genitori che fanno richiesta di adozione e gli istituti di accoglienza dei minori in attesa di essere adottati. Quindi, l’iter prosegue in maniera simile per quanto riguarda l’ottenimento dell’idoneità in Italia, ma implica anche viaggi conoscitivi nei paesi di provenienza dei bambini. Di fatto prolungando i tempi utili per ottenere l’adozione. Va ricordato però che i genitori possono fare richiesta sia su territorio nazionale sia per l’estero.

 

Cosa vuol dire adottare un bambino a distanza

Diverso è il caso dell’adozione a distanza. È gestita da associazioni di volontariato presenti nei territori più marginali del pianeta in cui le condizioni di vita sono estremamente precarie. Qui, con un intervento che è molto simile al filantropismo, la famiglia o il singolo individuo è libero di sostenere la crescita di un bambino nel territorio di origine.

È cura delle associazioni dare alle famiglie adottive materiale per seguire la crescita e i progressi da lontano. Si tratta quindi di un finanziamento che però non ha alcun valore legale né attribuisce alcun tipo di legame o vincolo tra il bambino e l’adulto. È infatti raro, seppure in alcuni casi possibile, che i genitori che inviano le somme di denaro conoscano il bambino di presenza in Italia o nel territorio d’origine.

Quanto costa adottare un bambino

Nel caso in cui si faccia richiesta di adozione di un bambino che si trova in territorio italiano non sono previsti dei costi vivi. Il Tribunale e gli enti preposti devono solo verificare che le condizioni economiche siano tali da garantire il mantenimento del bambino e uno stile di vita dignitoso. Nel caso della richiesta verso l’estero, l’adozione ha costi maggiori e di certo rappresenta un onere importante di cui la famiglia deve essere disposta a farsi carico per portare a termine l’adozione.

I costi sono suddivisi tra quelli sostenuti dall’ente italiano che segue l’iter internazionale, si aggirano intorno a 5.000€. D’altra parte, gli istituti che si trovano all’estero chiederanno delle somme per l’adempimento del proprio iter. Queste possono variare da circa 8.500€ per la Bolivia e circa 13.000€ per la Russia.

 

 

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