Come utilizzare le scarpine per neonato

Ultimo aggiornamento: 19.04.24

 

L’utilizzo delle scarpine per neonato dovrebbe essere limitato ai momenti in cui il piccolo è in casa, come pantofoline, oppure quando esce e ancora non cerca di alzarsi in piedi.

È importante che garantiscano certi aspetti essenziali e che assicurino la migliore aderenza al piede senza limitarne i movimenti.

 

In casa con pantofoline o calze antiscivolo

Si possono usare le scarpine da neonato in casa, funzionano bene al posto delle calzine antiscivolo.

Deve essere chiaro che il loro scopo non è guidare i passi, ma evitare che il piccolo poggi la pianta del piede direttamente a terra quando inizia a gattonare e cerca di sollevarsi in piedi.

Di norma il bebè che inizia a muoversi autonomamente dovrebbe stare completamente scalzo. Se la stagione lo consente e il pavimento è sicuro, è consigliabile che stia anche senza calze.

La forma del piede muta in maniera significativa in questo periodo e per almeno tre anni della sua vita subirà un continuo adattamento.

Il contatto diretto con le superfici, meglio se irregolari e con consistenze diverse permette uno sviluppo migliore.

 

Le scarpine non devono stringere il piedino

La scarpina deve essere una seconda pelle, quindi. Non deve limitare il movimento del piedino e nel migliore dei casi non limita la sensibilità della pianta del piede proprio come farebbe un calzino.

Quindi è importante verificare che il piede sia comodo e non ci siano punti di pressione che ne possano alterare la circolazione.

Si dovrà intervenire se si nota che in qualche punto le scarpine lasciano un segno, specie intorno alla caviglia o sul monte del piede, la parte superiore dove ancora è presente il tipico deposito adiposo.

In questo modo ci si accerta che le scarpine non intralciano il movimento spontaneo e lasciano agio al piede di muoversi e crescere senza ostacoli.

L’ideale è lasciare il piccolo scalzo

Le raccomandazioni degli ortopedici sono sempre le stesse: il piede ha bisogno di essere libero. Tra le pratiche da favorire c’è quella di far camminare il piccolo scalzo su terreni diversi.

Gli stimoli sensoriali che riceve attraverso la pianta del piede sono importanti. Così come è necessario che il piccolo alleni la flessibilità del piede fino a raggiungere la curva fisiologica e perdere la forma piatta che ha dalla nascita.

È anche importante lasciare che il piccolo guardi i propri piedi, li metta in bocca e scopra le dita e ogni dettaglio che li caratterizza.

La ragione è molto semplice ed evidente: la consapevolezza del proprio corpo non è innata ma si acquisisce facendone esperienza.

 

 

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