Come scegliere un buon salvagente per neonato

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

La sicurezza del bimbo sin dai primi mesi di vita è il pensiero fisso dei genitori più attenti, che vogliono tutelarlo sempre, anche quando si tratta di divertimento.

In acqua è quindi necessario usare un salvagente adatto, che rispetti alcune caratteristiche e che garantisca l’incolumità del piccolo.

Abbiamo raccolto alcuni consigli, che possono essere utili per individuare il modello giusto, con un occhio anche al portafoglio.

 

La scelta per tipologia

Quando parliamo di salvagente, quello che viene in mente è la classica ciambella, che consente di stare a galla anche se non si sa nuotare.

Naturalmente questo modello così semplice non può andare bene per il neonato o per un bimbo che ha pochi mesi, in quanto, anche con l’assistenza del genitore, il piccolo non riuscirebbe a stare comodo o fermo.

Quando si deve scegliere il prodotto giusto, è importante considerare proprio la presenza di facilitazioni, come lo schienale, che permette alla testa di non ciondolare e quindi garantisce maggiore stabilità al bambino in acqua.

Un occhio deve essere dato anche alla forma e al diametro: se è tonda e questo non è troppo ampio, permetterà al piccolo di toccare l’acqua, mentre se è quadrata potrà consentire difficilmente il contatto con le manine.

Inoltre non si devono disdegnare quelli con protezione solare, che può essere costituita da una parte gonfiabile da porre al di sopra della testa del bambino, agganciandola al resto del salvagente.

La sicurezza

Il primo fattore da considerare, insieme agli altri, è proprio la garanzia di incolumità del bambino, che è data da diversi elementi.

Prima di tutto è bene valutare la tipologia dei materiali utilizzati, quindi la loro conformità alle norme CE e ai vari test che ne accertano la qualità. 

C’è da considerare anche la resistenza, perché il salvagente potrebbe rompersi proprio mentre il bimbo è in acqua: in questo caso è utile leggere le recensioni degli altri utenti.

Verificate inoltre che ci siano elementi come delle maniglie, che consentano al bambino di reggersi e quindi di sentirsi più sicuro.

Particolare rilievo ha anche la tipologia di inserimento del bimbo all’interno dell’articolo: alcuni hanno la mutandina, quindi il piccolo viene collocato nel salvagente usufruendo di questo elemento, che lo tiene fermo al suo interno.

Altri, invece, hanno proprio le cinture di sicurezza, ma sono più indicate per bimbi un po’ più grandi dei neonati.

 

Il modello

Anche qui, la scelta è molto vasta: prima di tutto dovete considerare se desiderate stare a contatto con il bambino e condividere il salvagente oppure se volete guidarlo dall’esterno.

Nel primo caso, scegliere un modello a otto, con apertura da un lato, che permetta di entrare nel salvagente e di stare faccia a faccia con il piccolo.

Potrete optare anche per quello che fa stendere il bambino, reggendo quindi solo la parte anteriore, e che gli consente di galleggiare ma anche di muovere i piedini.

Infine, c’è la possibilità di indirizzarsi su quello da collo, che cinge appunto questa parte del corpo e lascia libero il resto.

Peso ed estetica

Come accade anche per altri oggetti, un elemento molto importante da considerare è il peso massimo supportato, che conferma la validità del salvagente in rapporto proprio all’età del bambino.

Se avete intenzione di usarlo a lungo, propendete per uno che supporti un peso maggiore, così da non dover fare un ulteriore acquisto in seguito.

Non è da sottovalutare anche il lato estetico del prodotto che si va a scegliere.

In primis dovrete valutare se il bambino è ancora troppo piccolo per desiderare un salvagente che abbia magari una bella forma, che sia di animale o magari di auto, per aggiungere divertimento allo stare in acqua.

 

 

Vuoi saperne di più? Scrivici!

0 COMMENTI