Anticoncezionali: cos’è l’anello vaginale e come si mette. È efficace?

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Tra i vari metodi contraccettivi femminili di nuova generazione attualmente presenti in commercio, troviamo l’anello vaginale. Vediamo insieme come funziona e come si applica.

 

Se per voi è troppo presto pensare di acquistare pannolini, vestitini, pappette e un passeggino trio, utilizzare un buon contraccettivo piuttosto che astenervi completamente dal fare sesso, potrebbe essere la soluzione migliore. Oggi si sono raggiunti diversi nuovi traguardi sul fronte degli anticoncezionali e uno di questi è sicuramente l’anello vaginale.

Tale prodotto infatti è in grado di offrire gli stessi vantaggi di una pillola contraccettiva, anche se varia il metodo di somministrazione. Per capire meglio di che cosa stiamo parlando, bisogna innanzitutto sapere che cos’è l’anello anticoncezionale, a che cosa serve e come si applica.

 

Anello vaginale: a cosa serve

L’anello anticoncezionale (o vaginale) è un dispositivo medico a lento rilascio ormonale, che serve a prevenire gravidanze indesiderate. Si tratta di un vero e proprio anello, che viene applicato

all’interno della vagina, così da poter beneficiare di un’alta efficacia contraccettiva, simile a quella della classica pillola anticoncezionale.

Al momento, l’anello vaginale più venduto nelle farmacie italiane è il NuvaRing, lanciato sul nostro mercato per la prima volta nel 2001. Una recente raccolta dati, fa emergere che oggi quasi due milioni di donne optano per l’anello vaginale come metodo di contraccezione d’eccellenza.

Struttura dell’anello vaginale

Come anticipato, l’anello anticoncezionale viene così chiamato proprio perché la sua forma è circolare come quella di un anello. Il dispositivo è composto da un materiale speciale, ovvero da etilene vinilacetato, una particolare plastica morbida, flessibile e trasparente.

Ovviamente si tratta di un materiale non tossico, antiallergico e biocompatibile, che non si deteriora all’interno della vagina. Le proprietà intrinseche dell’etilene vinilacetato consentono un lento e graduale rilascio di ormoni, inibendo efficacemente il processo di ovulazione.

Le dimensioni standard dell’anello presentano uno spessore di 0,4 cm e un diametro di 5,4 cm.

 

Anello vaginale o spirale contraccettiva?

Gli anelli vaginali, come dice il termine stesso, vanno inseriti all’interno della vagina e possono essere rimossi autonomamente dalla donna, a differenza delle spirali contraccettive che invece richiedono l’intervento del ginecologo.

Nel primo caso il medico istruisce in maniera accurata la paziente circa l’applicazione e la rimozione del dispositivo, mentre nel secondo caso, il dottore deve inserire l’apparecchio in profondità nell’utero.

L’anello viene lasciato nella vagina per tre settimane, per poi essere rimosso la quarta settimana, in corrispondenza del ciclo mestruale. La spirale invece, una volta applicata nell’utero, viene ivi lasciata per qualche anno (salvo complicazioni).

È bene evidenziare il fatto che si tratta di due metodi anticoncezionali differenti, che agiscono in modo totalmente diverso.

Come abbiamo visto l’anello vaginale rilascia gradualmente degli ormoni che impediscono l’ovulazione. La spirale contraccettiva invece, esercita un’azione spermicida attraverso l’emissione di ioni di rame che uccidono gli spermatozoi, riducendo drasticamente il rischio di gravidanze.

In pratica, in entrambi i casi è possibile avere un rapporto completo con eiaculazione interna, senza correre il rischio di rimanere incinta.

Anello vaginale o pillola anticoncezionale?

L’anello vaginale e la pillola anticoncezionale sono molto simili, in quanto rilasciano entrambi ormoni che bloccano l’ovulazione.

La differenza tra i due metodi contraccettivi consiste nelle modalità d’uso: l’anello viene inserito nella vagina, mentre la pillola deve essere assunta oralmente (ogni giorno e alla stessa ora) e ha bisogno di passare attraverso il tratto gastrointestinale per essere assorbita.

Per ciò che concerne la pillola, è bene sapere che se si dovessero verificare degli attacchi di dissenteria o di vomito durante le prime cinque ore dall’assunzione dell’anticoncezionale, l’effetto contraccettivo potrebbe essere seriamente compromesso, a causa di un malassorbimento.

Al contrario, ciò non può accadere con l’utilizzo dell’anello vaginale, proprio perché non è presente il passaggio nel tratto gastrointestinale.

 

Dosaggio ormonale dell’anello

La composizione ormonale dell’anello vaginale è costituita da un mix progestinico ed estrogenico, che viene rilasciato lentamente nella circolazione sanguigna. Questi ormoni impediscono il processo di ovulazione, ovvero inibiscono il rilascio delle cellule uovo, pertanto la donna non può rimanere incinta.

Inoltre il rilascio di ormoni direttamente nel flusso ematico, altera il muco cervicale, rendendolo altamente ostile agli spermatozoi, che invano tentano di risalire nell’utero per raggiungere le tube.

Un gran numero di donne opta per l’uso dell’anello vaginale anche per il suo dosaggio ormonale abbastanza basso. Infatti il dispositivo rilascia quotidianamente 0,12 mg di etonogestrel e 0,015 mg di etinilestradiolo, dosaggio sufficiente a garantire un’efficace azione contraccettiva, con effetti collaterali trascurabili.

Come si mette l’anello vaginale?

Prima di parlare dell’applicazione dell’anello vaginale, è importante evidenziare che per ottenere la massima efficacia dal dispositivo, questo deve essere inserito e rimosso sempre nello stesso giorno e allo stesso orario.

A seconda del giorno nel quale si manifesta la mestruazione per la prima volta, la donna dovrà applicare l’anello, scegliendo un orario a lei comodo. In seguito a ciò, sarà fondamentale inserire e rimuovere il dispositivo sempre alla stessa ora del medesimo giorno d’inizio (dopo tre settimane).

Per inserire correttamente l’anello all’interno della vagina, è necessario trovare una posizione comoda. L’apparecchio, essendo morbido ed elastico, può essere compresso facilmente tra indice e pollice. A questo punto bisogna inserirlo nella vagina, cercando di spingerlo delicatamente verso l’alto.

In realtà non esiste una posizione precisa e universale di inserimento, l’importante è che l’anello aderisca perfettamente alle pareti vaginali, al fine di garantire l’efficacia del rilascio ormonale.

Di solito, il dispositivo viene ubicato in prossimità della cervice e automaticamente viene bloccato dalle pareti della vagina che ne impediscono l’espulsione.

È bene evidenziare che la collocazione più alta o più bassa dell’anello non incide sull’efficacia dell’azione contraccettiva, in quanto il rilascio degli ormoni è graduale e costante.

Inoltre, trattandosi di un dispositivo progettato appositamente per evitare il rischio di gravidanze, questo deve essere lasciato all’interno della vagina anche durante i rapporti sessuali.

È molto improbabile infatti che il partner possa percepire la presenza dell’apparecchio all’interno della vagina durante il rapporto sessuale e stessa cosa vale anche per la donna.

 

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