I sintomi della quinta malattia nei bambini. La possono trasmettere agli adulti?

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

La quinta malattia è un’infezione benigna, ma come si manifesta e come si cura? Si può trasmettere agli adulti? Vediamolo insieme

 

La quinta malattia è un’infezione di tipo virale, fortunatamente benigna, che caratterizza l’età infantile. si manifesta con febbre e con macchie di colore rossastro, che inondano il viso. Si chiama in questo modo proprio perché è stata la quinta malattia a essere stata individuata dagli studiosi.

 

Cause

Causata dal parvovirus B19, è molto contagiosa soprattutto durante il periodo di incubazione, in quanto viene trasmessa attraverso la tosse o gli starnuti, il contatto con oggetti o superfici contaminate o con il sangue infetto.

Si esplica soprattutto tra fine inverno e inizio primavera, ma non è esclusiva di questi momenti, in quanto può essere contratta anche nelle altre stagioni. I picchi di questa malattia bambino e bambina si hanno più o meno ogni tre o quattro anni.

Anche se la presenza delle macchie rosse sul viso può far preoccupare, è un’infezione abbastanza leggera, che si risolve tra una e tre settimane e che poi immunizza per sempre: se verrete di nuovo a contatto con il parvovirus b19, infatti, non vi ammalerete più.

Quinta malattia sintomi

C’è però da considerare anche che questa, tra le malattie esantematiche, può avere complicazioni importanti se il soggetto che la contrae ha l’anemia o un sistema immunitario che non reagisce come dovrebbe. 

Inoltre nelle donne in stato interessante questa malattia può causare grossi problemi al neonato, perché questo virus è in grado di attraversare la placenta. Il periodo di incubazione della 5 malattia è compreso tra quattro e 14 giorni ma può raggiungere anche i 21 giorni. Tuttavia può accadere che il bambino non abbia sintomi.

In generale, però, è possibile che si verifichino queste manifestazioni: prima delle macchie rosse sul viso, ci può essere la febbre a 38°, mal di gola e di testa e dolori muscolari. Solo dopo qualche giorno compare l’esantema, che si risolve in circa quattro giorni: quando ciò accade, la malattia non è contagiosa, per cui si deve stare attenti nel periodo precedente. 

Tuttavia la quinta malattia può verificarsi con un esantema anche sulle braccia, sulle cosce e sul tronco, che dà molto prurito: per questo motivo può essere confusa con altre infezioni. Quando sparisce, può ripresentarsi anche dopo mesi, soprattutto se ci si stressa, ci si espone al sole o a temperature elevate.

 

Quinta malattia adulti

Se la quinta malattia colpisce un adulto, non si manifesta con l’esantema in faccia ma, al contrario, ha sintomi più pesanti, come dolore e rigidità agli arti, che durano molte settimane o anche mesi, dopo che i sintomi influenzali terminano.

Assomigliano molto a manifestazioni artritiche e si verificano per lo più nelle donne, colpendo le mani, le ginocchia, i polsi e le caviglie. 

 

Come si trasmette

Anche se il parvovirus può infettare cani e gatti, il ceppo che causa la quinta malattia negli umani è differente, per cui non è possibile contrarre questo virus dagli animali. La trasmissione avviene attraverso le secrezioni respiratorie e come influenza o anche raffreddore. 

Purtroppo non si può ben capire dai primi sintomi che si tratti proprio di questa, ma quando compare l’esantema sul viso, si può ben diagnosticare la malattia attraverso una visita medica. Inoltre si eseguiranno le analisi del sangue, eseguendo proprio il dosaggio degli anticorpi specifici per il parvovirus b19 o del DNA del virus.

Questa tipologia di ricerca è utile anche per sapere se abbiamo gli anticorpi di questo virus nell’organismo, e quindi se siamo già immunizzati e quindi non possiamo contrarre la malattia, anche se siamo a contatto con chi ce l’ha.

Non essendo sempre sintomatico, infatti, può capitare che alcuni adulti lo abbiano contratto senza saperlo: se la manifestazione della malattia non è aggressiva, inoltre, non è neppure necessario contattare un medico.

Questa regola non vale se però la persona in questione ha delle patologie che potrebbero complicare la situazione, come l’anemia falciforme o l’immunosoppressione e inoltre le donne in stato interessante.

Come si cura?

Visto che si manifesta o si può manifestare con la febbre, è necessario assumere degli antipiretici come il paracetamolo e usare delle lozioni specifiche per ridurre il prurito, visto che, grattandosi, il bambino può provocarsi delle ferite.

Bisognerà anche osservare il massimo riposo e assumere molti liquidi, per evitare la disidratazione. Quando le macchie sono comparse, poi, non è più necessario isolare il bambino ma, anzi, può anche tornare a scuola, se si sente in grado, visto che non sarà contagioso per gli altri bimbi. 

Se il soggetto in questione, adulto o meno, ha il sistema immunitario molto indebolito, per cui non reattivo, potrebbe essere necessario addirittura somministrare gli anticorpi, ovvero le immunoglobuline, proprio contro il virus.

 

La si può prevenire?

Prevenire una malattia come questa non è facile: potreste accorgervi troppo tardi che vostro figlio ce l’ha, magari dopo avergli fatto il bagno e averlo avvolto in un accappatoio per bambini, se però ha le macchie su tutto il corpo.

In ogni caso, la febbre non può essere sempre associata a questa malattia, quindi non potrete capire subito di cosa si tratta, fino alla manifestazione dei sintomi visibili. C’è però anche da dire che, quando il bambino ha l’influenza, usare prevenzioni come lavare le mani di frequente e non fargli toccare gli oggetti può essere una buona idea.

Il vero problema sta nella mancanza di un vaccino che prevenga o che difenda i bambini e gli adulti da questa malattia: per questa ragione, non si può fare una vera e propria prevenzione. 

 

        

 

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