I giochi perfetti per i bimbi di meno di un anno

Ultimo aggiornamento: 24.04.24

 

Il gioco rappresenta per i più piccoli il pretesto migliore per imparare le regole del mondo che li circonda. E non è mai troppo presto per iniziare. Sapere quali stimoli offrire al bebè e come proporli in modo da non sovrastimolarlo è il modo migliore per dargli la possibilità di apprendere rispettando i suoi tempi. Anche prima del compimento del primo anno.

 

I bambini appena nati hanno bisogno di imparare tante cose per adattarsi alla vita. Le condizioni ottimali per imparare le regole dello stare insieme passano attraverso il gioco. Non è un caso che tanti cuccioli di mammifero sperimentino attraverso il gioco, le condizioni essenziali che serviranno loro durante la fase adulta.

La simulazione del gioco consente di far pratica dei concetti essenziali che regolano la vita tra le persone, le cause che stanno dietro agli effetti e le conseguenze delle proprie azioni.

Per questo motivo, alcuni giochi sono sempre efficaci con i bimbi della specifica fascia d’età compresa tra i sei mesi e il primo anno di vita.

 

Palestrina

Qui il piccolo è libero di scalciare e allenare la muscolatura del collo e del petto che saranno propedeutici allo sviluppo delle capacità motorie. Agitando i piedini e le braccia rinforzeranno i muscoli che permetteranno loro di mantenere l’equilibrio una volta in piedi. O di reggersi ben dritti sui quattro punti d’appoggio se inizieranno gattonando.

Non tutti i bimbi seguono lo stesso pattern di crescita, ma tutti quelli sani, chi prima chi dopo, finiscono con spingere un piedino vicino all’altro fino a imparare a camminare.

La palestrina offre inoltre gli stimoli adatti per coordinare tutti i movimenti utili, focalizzare lo sguardo e concentrarsi sui colori.

 

 

Sonagli e altri oggetti rumorosi

Presto il piccolo comprende di essere artefice del proprio destino, cioè che determinate sue azioni danno origine a conseguenze sempre uguali. È un po’ quello che succede quando scoprono per la prima volta che agitare un sonaglio produce sempre lo stesso suono.

Sono piccole scoperte che permettono ai bebè di acquisire sempre nuove competenze e più specifiche. I rumori sono tra gli stimoli più efficaci perché permettono al piccolo di comprendere immediatamente di essere responsabili di quello che succede intorno a loro.

 

Martelli e tutto quello che si può sbattere rumorosamente

Sbattere forte forte il martello è un gioco perfetto per i piccoli, perché imparano così a coordinare i propri movimenti, dirigere la mano verso un obiettivo in concreto e produrre dei suoni. Quanta più forza mettono nel braccio che si scaglia contro una superficie maggiore sarà, poco a poco, la loro capacità di riconoscerla e dosarla. Qualche martellata addosso con annessa scoperta del dolore sarà il caro prezzo da pagare per questa importantissima prima lezione di fisica applicata.

 

Quiet book

Sono libri sensoriali molto belli, di solito realizzati a mano da artigiani che si dedicano a farli su misura in base ai desideri dei genitori e alle preferenze del piccolo.

Tessuti diversi, giochi, colori e ambientazioni varie si susseguono tra le pagine di questi libri di stoffa che servono al piccolo per allenare tante competenze e in particolare la motricità fine. Esistono innumerevoli versioni di questi libri tattili, che possono seguire l’evoluzione delle capacità del bebè fino ai primi anni di vita.

 

La sdraietta

La sdraietta più venduta non è quella più rumorosa e chiassosa ma quella che riesce a mettere il piccolo a proprio agio. Il suo scopo principale dovrebbe essere offrire al piccolo un punto d’osservazione per studiare quello che avviene intorno a sé.

Deve essere una base d’appoggio sicura per trascorrere i momenti di relax, in cui la veglia è cosciente e serena e guardarsi intorno offre stimoli importanti da elaborare con calma. Oppure per schiacciare un pisolino ristoratore.

 

Il tappeto per il gioco libero

I piccoli hanno molto bisogno di stare a terra. In questa posizione possono allenare in maniera spontanea i propri muscoli, imparano a rotolarsi sul fianco e a muoversi liberamente. Non è una buona idea privarli di questa esperienza perché il pavimento non è perfettamente pulito o per paura che possano sbattere la testa e farsi male.

Il tappetone morbido rappresenta un buon compromesso per garantire autonomia al piccolo e serenità ai genitori. Esistono diverse versioni di questo giocattolo, il classico puzzle componibile, bellissimo ma presto inutilizzabile perché i mille pezzi tendono a smarrirsi o colonizzare la casa. Oppure il tappeto grande e intero con disegni allegri e stimolanti stampati lungo tutta la superficie.

 

La palla

Di palle ce ne vorrebbe una gran quantità, meglio se di dimensioni e consistenze diverse. Il gioco della reciprocità, io la tiro a te e tu la tiri a me, è in grado di entusiasmare i piccoletti e offre a loro il pretesto di imparare davvero tanto.

Le possibilità di gioco con le palle sono pressoché infinite e ne esistono tante versioni adatte alle specifiche fasce d’età.

 

Pupazzi di stoffa

I pupazzi che hanno sembianze di animaletti, con occhi, naso e bocca, possono rappresentare dei preziosi compagni di gioco per i più piccoli. Presto imparano a distinguerne le fattezze che li accomunano agli altri individui che compaiono durante il giorno, ma hanno un valore molto importante. Possono diventare oggetti di transizione per rendere meno traumatica la separazione dai genitori, specie quando si deve rientrare al lavoro e le ore di distacco si fanno più lunghe e intense.

 

Gli oggetti del quotidiano

La cosa più bella con cui il piccolo può giocare in questa fase di scoperta sono gli oggetti d’uso comune. Non importa che si tratti di cancelleria, stoviglie, chiavi, contenitori, frutta… quel che conta è averla vista in mano ai genitori.

Per puro spirito di imitazione e di identificazione, i piccoli vorranno venire a contatto con le stesse cose che attirano l’attenzione degli adulti. In questo modo imparano a relazionarsi con le routine quotidiane, possono apprendere dal contatto costante e l’osservazione attenta delle attività che vedono fare e che rappresentano per loro un grande mistero da scoprire.

 

 

Coperte e altri tessuti dietro cui nascondersi

Il gioco del cucù è un altro dei capisaldi delle attività di sviluppo neuronale del bebè. I piccoli hanno bisogno di assicurarsi che scomparendo alla vista non si scompare dal mondo.

Ripetere e ribadire la magia di nascondersi e ricomparire da dietro la tenda, aiuta i piccoli a comprendere il loro posto nello spazio. Li aiuta a rendersi conto che se si chiudono gli occhi il mondo non sparisce, ma resta identico a come è stato lasciato fino a pochi istanti prima.

 

 

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