Principale Vantaggio
La dinamica e l’impostazione di gioco su cui si basa Trivial mette alla prova le conoscenze e le abilità dei giocatori. Campi e discipline tra le più disparate, con un livello di sfida all’ultima laurea, su un terreno di gioco in cui conta, oltre al sapere multidisciplinare, anche una certa strategia nella ricerca del migliore percorso da affrontare. Il pensiero logico, la deduzione e una buona cultura generale sono gli ingredienti essenziali per chi vuole mettersi alla prova con queste domande.
Principale Svantaggio
Si fa notare come gran parte delle domande presenti in questa edizione del gioco da tavolo, abbiano poca attinenza con la realtà italiana, aumentando così la difficoltà dovuta anche a una distanza geografica che si fa sentire. L’edizione anglosassone da cui è tratto diventa quindi un punto a sfavore, con la richiesta di una maggiore copertura e attinenza per la realtà culturale italiana.
Verdetto: 9.7/10
Trivial ha portato in passato una ventata di aria fresca al mondo dei giochi da tavolo, con un’esaltazione della conoscenza e una sfida perfetta per un gioco di squadra. Le diverse aree tematiche coinvolgono e catturano un pubblico eterogeneo, capace così di dare un contributo a ogni lancio di dado su un determinato argomento. La confezione poi è curata e presenta un set di domande aggiornate e nuove questioni, così da rendere ogni partita movimentata e animata fino al conseguimento dell’agognata vittoria finale.
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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Aspetto
La versione qui presa in esame è quella classica. Si vede dunque che è l’ideale per chi ha amato in passato questo gioco quando uscì sul mercato. Una volta estratto tutto dalla confezione, si nota subito la plancia di gioco in stile retrò, rispettosa al 100% dell’edizione originale e con tutto il set di segnalini e domande con cui mettersi alla prova.
Il grande cerchio colorato presenta a ogni lato una serie di colori e toni che raffigurano le sei macro categorie, con una zona speciale con cui ci si può giocare la mitica laurea. Una volta riempiti tutti gli spazi con i sei cunei segnapunti, si può tentare di chiudere la partita con l’ultima domanda finale.
Il fascino e l’appeal di questo gioco è rimasto inalterato, con una linea che richiama al massimo la bellezza di un titolo in cui è messa alla prova la conoscenza su ambiti molto distanti gli uni dagli altri. Un rispetto che si vede anche esternamente, con la scatola di quel blu oltremare che faceva e fa capolino sugli scaffali di tanti appassionati.
Dinamica
Quando il gioco si fa duro… Mai frase è stata più azzeccata, specie nel momento in cui si è chiamati a rispondere a domande di cultura generale a 360°. Trivial in fondo è proprio questo, una sottile messa alla prova e una dimostrazione di conoscenza, condita anche da un pizzico di deduzione.
Le sei categorie lanciano infatti una sfida interessante, che si coglie al meglio se si sceglie di giocare a squadre, così da sfruttare la capacità e le conoscenze di ogni membro del team.
Storia, arte, letteratura e tempo libero, queste alcune delle domande e dei temi su cui testare la propria conoscenza. In questo gioco a chi ne sa di più si pongono le fondamenta di Trivial.
A questo sapere si unisce però anche l’abilità di scegliere il percorso migliore, dunque largo anche alla strategia, con un lancio di dadi che può portare dritti verso quella categoria tanto desiderata.
Ricchezza e varietà
Con le sue 2.400 domande questa edizione di Trivial permette di mettere alla prova e variare partita dopo partita il gioco e l’esito di un match. Gli argomenti e la struttura di gioco creano così un punto di partenza ideale attorno a cui cercare di raggiungere l’obiettivo finale, affidandosi solo ed esclusivamente sulle proprie conoscenze.
A tanta varietà di gioco si accompagna poi anche un costo interessante, aspetto che può interessare quanti vogliono portarsi a casa un titolo che trova sempre la sua ragion d’essere e il suo posto in casa, con un investimento conveniente che non guasta mai.
Le impostazioni e le partite che si possono così iniziare, coinvolgono un massimo di sei giocatori, ma nulla vieta di creare squadre anche con più sfidanti, in una lotta fatta di conoscenza e sapere interdisciplinare.
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