In casa o in mobilità, poter scaldare il latte o la pappa del bebè in totale autonomia è un grande sollievo da non sottovalutare
Ci sono tante soluzioni per scaldare il latte in maniera comoda e veloce e proporlo al bebè al momento giusto. Lo scaldabiberon rappresenta quella più sicura e facile da usare, rispetto al classico pentolino con l’acqua a bollire per scaldare a bagnomaria. Infatti, il metodo tradizionale e impiegato fin poche generazioni fa era proprio questo. Il bagnomaria continua a essere preferito da tanti che non amano circondarsi di troppi gadget a breve scadenza.
Eppure il bello dello scaldabiberon sta tutto nella possibilità di semplificare questa operazione e renderla più sicura e automatica.
Esistono modelli digitalizzati che mostrano costantemente la temperatura del latte in modo da evitare che si surriscaldi. Oppure altre soluzioni che si prestano bene a essere usate anche durante lo svezzamento. Infine, i thermos continueranno a offrire la loro utilità negli anni a venire durante tutte le gite fuoriporta.
Perché preferire lo scaldabiberon al pentolino per il bagnomaria
Che si tratti del latte artificiale da preparare scaldando l’acqua e sciogliendo la polvere, oppure del latte di mamma, tirato con il tiralatte, la faccenda non cambia: il piccolo deve mangiare quando è ora. Evitare che si svegli urlante e in preda al mostro nero della fame improvvisa è possibile scandendo orari e intervalli ben identificati.
A parte il primo momento di spaesamento sarà facile creare delle routine che permetteranno ai genitori di giocare d’anticipo e cominciare a preparare il latte prima che il piccolo abbia davvero fame. Il bello dello scaldabiberon rispetto al pentolino con l’acqua a scaldare è che mantiene la temperatura del latte costante. Non c’è rischio di giocare troppo d’anticipo e far trovare il latte freddo al bebè che ha preferito dormire ancora qualche minuto in più.
Un altro vantaggio molto importante è che un buon modello previene il rischio di surriscaldamento del latte. Una volta portato il latte alla giusta temperatura, circa 37°, continua a mantenerla fino a quando sarà possibile offrirla al piccolo.
Seguire le istruzioni del produttore è la prima raccomandazione
I tempi necessari per scaldare il latte o la pappa non sono tutti uguali. Anche le quantità di prodotto da scaldare incidono sulle tempistiche. Normalmente la migliore soluzione per comprendere come funziona lo scaldabiberon è seguire le istruzioni del produttore.
Di solito una tabella dettagliata indica quanto tempo è necessario per portare a temperatura tot ml di latte o di pappa semisolida. I liquidi e gli omogeneizzati hanno tempi diversi per assorbire il calore del liquido in cui sono immersi.
Per essere certi di trovare la soluzione ottimale è bene fare alcune prove e soprattutto ricordarsi di agitare il latte o mischiare bene l’omogeneizzato per essere sicuri che la temperatura sia la stessa su tutto il contenuto.
I modelli più rapidi sono quelli che lavorano a bagnomaria, quindi scaldando l’acqua al proprio interno. Mentre i più sicuri usano la resistenza per diffondere il calore, non c’è rischio che si versi dell’acqua ma sono anche più lenti.
Vale sempre la prova del polso
Non importa quale metodo si scelga di usare per scaldare il pasto del bebè. La prova della temperatura deve essere sempre effettuata prima di proporla al neonato. Si tratta di un’abitudine che presto diventa un automatismo ma che risparmia al piccolo il rischio di ustioni.
È lo stesso motivo per cui si sconsiglia fortemente di scaldare il latte al microonde. Questo sistema, in apparenza rapido e sicuro, ha controindicazioni parecchio importanti di cui tenere a mente. L’azione delle microonde è particolare e non segue la stessa dinamiche della diffusione del calore come avviene sul fornello. Si rischia che ci siano zone molto fredde e altre estremamente calde.
Il polso rappresenta una zona parecchio sensibile e in grado di identificare subito se la temperatura sia più alta del normale. Lo è più dei polpastrelli che possono diventare insensibili con l’uso. Mischiare bene e versare una goccia sul polso è il metodo analogico universale e perfetto per essere sicuri di cosa sta per mangiare il piccolo.
Un alleato anche per l’allattamento naturale col latte materno
Si pensa che il biberon sia esclusiva del neonato allattato con il latte artificiale mentre invece non si considera la possibilità di sgravare le mamme che allattano al seno di un compito grave. È sempre più facile trovare tiralatte discreti e semplici da usare anche mentre il piccolo sta succhiando al seno. Quando si riesce a fare scorta di latte naturale è possibile delegare ad altri i compiti di cura e l’alimentazione del bebè, liberando la mamma dal vincolo della presenza costante.
Che si tratti di scaldare il latte tirato nell’arco delle 24 ore o di scongelare le scorte del freezer, lo scaldabiberon adempie al meglio a questo compito. Quindi si rivela a tutti gli effetti un alleato nella gestione delle necessità del neonato anche quando si opta per le soluzioni di puericultura più naturali e sostenibili.
Il latte si può conservare dentro le bustine che occupano poco spazio in freezer, oppure dentro i bicchierini con la stessa filettatura della tettarella. Così si trasformano direttamente in biberon da proporre al piccolo dopo averne scongelato il contenuto.
Impieghi alternativi dello scaldabiberon
Questi oggetti possono essere molto semplici o includere funzioni accessorie che servono anche dopo l’epoca dello svezzamento. Una delle più comuni è quella di offrire spazio sufficiente per scaldare anche il barattolino della pappa. Deve poter essere possibile anche scongelare la pappa, magari quella preparata in casa con ingredienti scelti e metodi personalizzati.
Altre funzioni accessorie utili sono rappresentate dalla possibilità di cucinare le pappe stesse. È facile trovare modelli che includono in un unico elettrodomestico le funzioni di cottura, omogeneizzazione, riscaldamento e scongelamento della pappa. Spesso questi stessi macchinari sono anche in grado di sterilizzare i piccoli oggettini quotidiani per la cura del bebè.
I thermos pensati appositamente per i bebè potranno essere usati anche in futuro senza alcuna limitazione. Si potrà optare per un uso esclusivo durante il primo periodo e poi potranno essere usati per trasportare bevande calde o fredde durante le gite fuori porta.
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