Gli 8 Migliori Sterilizzatori del 2024

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Sterilizzatore – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Uno sterilizzatore in casa, quando arriva un bebè, può essere di grande aiuto per igienizzare in maniera semplice e veloce gli oggetti che entrano a contatto diretto. Vi suggeriamo di prestare attenzione alle caratteristiche del Philips Avent Sterilizzatore a Vapore Elettrico 4 in 1 MOD SCF286/02, modello capiente ma anche in grado di svolgere altre funzioni oltre a quelle più caratteristiche. Nuvita Sterilizzatore a Vapore Microonde MOD 1085 offre la comodità della sterilizzazione rapida nel fornetto domestico.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 Migliori Sterilizzatori – Classifica 2024

 

Si seguito vi proponiamo un’attenta selezione dei migliori modelli che si trovano attualmente in commercio.

La nostra redazione li ha scelti tenendo conto delle opinioni favorevoli da parte degli utenti e la possibilità di essere acquistati a un prezzo vantaggioso.

 

 

Sterilizzatore Avent

 

1. Philips Avent SCF286/02 Sterilizzatore Elettrico 4 in 1

 

Lo sterilizzatore Avent che vediamo in questa breve recensione conquista molti pareri positivi da parte dei neogenitori.

In particolare viene apprezzata la possibilità di risparmiare tempo e fatica semplificando parte delle operazioni di pulizia approfondita dei biberon e delle tettarelle.

È incluso uno speciale cestello compatibile con il ripiano in lavastoviglie. Questo serve a effettuare un primo rapido e approfondito lavaggio dei pezzi.

Quindi, una volta completato il ciclo, è possibile ultimare la sterilizzazione in appena sei minuti semplicemente prelevando il cestello e ricollocandolo al suo posto.

In questo modo le operazioni di pulizia diventano automatiche e veloci. L’apposito cestello, infatti, può restare dentro la lavastoviglie fino a essere del tutto pieno e quindi fino al momento di avviare la pulizia.

Entrano fino a sei bottiglie del marchio Philips Avent, che non sono affatto piccole. Quindi si comprende come ci sia spazio a sufficienza per processare numerosi accessori che devono essere sempre a disposizione per il bebè.

 

Pro

Veloce: Tanti lo considerano il migliore sterilizzatore proprio per via della rapidità con cui si può caricare e completa il suo ciclo di operatività.

Cestello per lavastoviglie: Questo speciale accessorio permette di rendere più rapido il passaggio da uno all’altro strumento per automatizzare la pulizia degli accessori con cui il bebè entra a contatto.

24 ore di isolamento: Se non si solleva il coperchio, all’interno del cestello non avviene alcuna proliferazione di batteri, quindi il contenuto rimane sterile fino al prossimo uso.

 

Contro

Richiede manutenzione: Per poter essere usato al meglio deve essere pulito accuratamente, quindi bisogna fare attenzione ad asciugare per bene l’acqua residua dal fondo del cestello.

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Sterilizzatore per microonde

 

2. Nuvita 1085 Sterilizzatore a Vapore per Biberon

 

Lo sterilizzatore per microonde Nuvita occupa una posizione importante all’interno della nostra classifica dei migliori sterilizzatori del 2024.

La ragione è semplice: è facile da usare e costa molto poco. Tanti lo considerano una delle offerte da non lasciarsi scappare e la ragione è evidente. 

Basta inserire le bottiglie, ne entrano al massimo tre, sul ripiano inferiore e collocare le tettarelle sullo scompartimento superiore.

Quindi si aggiunge l’acqua necessaria per l’evaporazione e si infila nel microonde. In una manciata di secondi il processo è completato e si può riutilizzare il biberon per dare da mangiare al bebè.

La comparazione coi modelli elettronici non è utile, infatti questo modello per funzionare ha bisogno di un forno a microonde che porti a ebollizione in fretta l’acqua all’interno.

Si tratta quindi di uno speciale contenitore per alimenti che ha una forma apposita per ospitare i biberon e le tettarelle.

È dotato di forellino per far gocciolare via l’acqua in eccesso. In questo modo non ci sono ristagni all’interno e non viene compromessa la sterilità per le 24 ore.

 

Pro

Adatto anche a microonde piccoli: Quindi non c’è da temere che il proprio fornetto non vada bene perché di dimensioni troppo ridotte.

Con forellino di scolo: Evidenziato da una guarnizione arancione, si trova di lato lo sfiatatoio per far uscire l’acqua residua senza aprire il coperchio e compromettere la sterilità.

Veloce: Ci vogliono appena 4 minuti per completare il ciclo di igienizzazione con una potenza media di 800-1.000 watt, mentre i tempi si dimezzano con i modelli più potenti che toccano 1.850 watt.

 

Contro

Ci si può scottare: Non sempre è facile inserire le bottiglie di marchi diversi e quelli più grandi potrebbero non far chiudere bene il coperchio col rischio di scottarsi le dita alla fine del ciclo di sterilizzazione.

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Sterilizzatore per biberon Chicco

 

3. Chicco Sterilizzatore 2 in 1, Per 6 Biberon di 330 ml

 

Lo sterilizzatore per biberon Chicco fa il suo dovere con estrema semplicità e gesti meccanici che non hanno bisogno di particolari attenzioni.

Quindi non stupisce trovarlo tra i modelli preferiti nel numero di quelli venduti online, tanti si affidano al marchio che è leader in Italia per i prodotti pensati per la primissima infanzia.

Si usa con un po’ d’acqua nell’apposito cestello che la resistenza fa arrivare a 100°. Il vapore raggiunge la superficie di biberon e altri accessori per azzerare la carica batterica e sterilizzarli al 99%.

Si può scegliere come configurare lo sterilizzatore per ottenere un risultato più mirato e specifico. Quindi se non si ha bisogno di sterilizzare le bottigliette è possibile rimuovere questa parte del dispositivo.

In versione più compatta per sterilizzare solo tettarelle e ciucci, l’operazione è più rapida.

Si spegne da sé dopo un’ora ma il coperchio garantisce il perfetto isolamento per le 24 ore successive anche con l’apparecchio spento.

 

Pro

Configurabile in due modi: Si può scegliere se usare il dispositivo per intero o se azionarlo solo con una o entrambe le sezioni montate. In questo modo si concentra ulteriormente l’azione del vapore sugli elementi desiderati.

Spegnimento automatico: Dopo un’ora il dispositivo si spegne ma gli oggetti rimangono comunque sterili per 24 ore consecutive.

Facile da smontare: Per poter essere lavato accuratamente e per assicurarne l’uso ideale in base alle proprie esigenze, è facile scomporlo nelle singole parti in poche mosse.

 

Contro

Impiega di fatto più di 5 minuti: Infatti il processo di sterilizzazione si attiva quando l’acqua all’interno raggiunge la temperatura adatta a diventare vapore, questo richiede un’attesa maggiore rispetto ai minuti dichiarati dal fabbricante.

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Sterilizzatore da viaggio

 

4. Suavinex Duccio, Sterilizzaciuccio Portatile, Sterilizzatore per Succhietti

 

È uno dei modelli più venduti e anche uno tra i più ricercati dagli acquirenti. La ragione è semplice, bastano pochi accorgimenti per avere il ciuccio sterilizzato anche fuori casa.

Non è facile scovare dove acquistare questo modello, ne esistono numerose imitazioni, ma questo è il migliore come sterilizzatore da viaggio. 

Infatti è dotato di caratteristiche che lo rendono molto utile nelle situazioni più delicate come quando si è lontani dal comfort domestico.

Sterilizza grazie all’azione dei raggi ultravioletti, quindi non è necessario inserire dell’acqua da mandare in ebollizione.

Si fa apprezzare anche per via delle dimensioni compatte e il design gradevole che dissimula il suo vero scopo.

Quindi può essere usato anche per sterilizzare altri oggetti di dimensioni minute quando serve. Il processo si completa in appena tre minuti e rende sicure le superfici abbattendo fino al 99% dei batteri presenti.

Si alimenta a pile tripla A, oppure anche grazie al cavetto USB, quello che hanno un po’ tutti i telefoni in circolazione al momento.

 

Pro

Veloce e senz’acqua: Funziona a raggi UV quindi la sterilizzazione è altrettanto efficace e senza residui, ma non necessita di altro a parte lo stesso strumento.

Con pile o cavetto USB: Per garantire la migliore autonomia, lo sterilizzatore è alimentato a batterie, oppure può essere ricaricato tenendolo collegato alla presa USB come quella del telefono.

Non serve altro: Non è un liquido o altre sostanze chimiche ad azzerare la carica batterica, quindi non c’è alcun rischio per la salute del bebè che entra a contatto con gli oggetti sterilizzati.

 

Contro

Dimensioni compatte: Non entra molto di più oltre il ciuccio o le tettarelle, quindi bisogna fare attenzione e valutare se risponde alle proprie reali necessità.

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Sterilizzatore a freddo Chicco

 

5. Chicco Steril Box Sterilizzatore a Freddo

 

La soluzione a freddo di Chicco si caratterizza per i prezzi bassi e la facilità d’uso. Si tratta di un kit che include lo scovolino, per rimuovere con decisione le incrostazioni di latte, e la pinza, per afferrare gli oggetti sterili.

La pinza evita il contatto con le mani e in questo modo diminuisce la possibilità di trasferire batteri sulla superficie di biberon o tettarelle.

Sono precauzioni che si rendono necessarie per i bambini che hanno particolari deficienze del sistema immunitario.

Si possono inserire fino a sei bottiglie e relativi componenti. In questo modo una sola operazione di pulizia è sufficiente a garantire una buona autonomia durante tutti i pasti della giornata.

In seguito potrà essere usato anche per sterilizzare frutta e verdura usandolo sempre allo stesso modo.

La sterilizzazione a freddo avviene grazie a delle specifiche pastiglie sterilizzanti oppure il liquido apposito per questo scopo. La diluizione avviene in acqua e per questo gli oggetti sono completamente immersi all’interno.

 

Pro

Set completo di pinza e scovolino: Questi accessori, insieme al secchiello, sono tutto quello che serve per sterilizzare completamente gli oggetti all’interno e limitare la trasmissione di altri batteri sulla superficie sterile.

Capiente: Contiene fino a sei biberon che si possono immergere in 5 litri d’acqua e così essere certi che la soluzione li ricopra completamente.

Con istruzioni per l’uso: Tempi e quantità d’acqua e soluzione sterilizzante sono indicati nella confezione in base al tipo di oggetto da igienizzare.

 

Contro

Lento: Per completare il ciclo di sterilizzazione e azzerare quasi del tutto la carica batterica è necessario attendere fino a 60 minuti in base al numero e tipo di oggetti.

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Sterilizzatore Nuk

 

6. Nuk 10251013 Vario Express Sterilizzatore Elettrico a Vapore per Biberon

 

Nuk è un marchio ben noto (in particolare in Germania) per la realizzazione di buoni accessori per la puericultura. Anche in questo caso non delude e propone uno sterilizzatore elettrico a vapore molto buono ed efficace.

La sterilizzazione avviene in sei minuti e, anche se non è in assoluto il più economico in commercio, offre un buon numero di vantaggi da non sottovalutare.

C’è spazio a sufficienza per almeno sei bottiglie e relative tettarelle. In questo modo è semplice assicurarsi il necessario per le successive poppate in poche battute.

Ha il coperchio che isola perfettamente il contenuto quindi ne garantisce la sterilità per le successive 24 ore, inoltre si spegne automaticamente una volta completato il ciclo di pulizia.

Quest’ultimo dettaglio è molto importante perché assicura una buona autonomia al dispositivo che così non deve essere controllato personalmente per evitare che si surriscaldi.

L’acqua si versa all’interno dell’apposito contenitore, in quantità proporzionali al tipo di lavoro che dovrà svolgere. Quindi si trasforma in vapore grazie all’azione della resistenza che la porta presto alla giusta temperatura.

 

Pro

Potente: Dispone di una potenza di ben 680 watt, in questo modo raggiunge presto la temperatura necessaria per realizzare il vapore che sterilizza il contenuto.

Fino a sei bottiglie: Per quanto lo sterilizzatore sia compatto e pratico da collocare su qualsiasi piano di lavoro, il contenuto che ospita è sufficiente a garantire i pasti al bebè per tutta la giornata.

Design curato: L’aspetto è molto gradevole e ben si combina con le cucine contemporanee che prediligono le linee minimali. Ma il vantaggio è anche nella scelta dei materiali come le plastiche senza BPA.

 

Contro

Deve essere pulito con attenzione: Alla fine di ogni ciclo è necessario asciugare bene i depositi d’acqua sul fondo per evitare che si formino incrostazioni di calcare.

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Sterilizzatore Avent 3 In 1

 

7. Philips Avent SCF284/02 Sterilizzatore 3 in 1 Elettrico a Vapore

 

Lo sterilizzatore Avent 3 in 1 si scompone in tre parti per assumere la dimensione ottimale in base al contenuto che deve ospitare.

Quindi si può configurare in modo che sia capiente al massimo, oppure più compatto per le sterilizzazioni rapide degli oggetti minuti.

Il vantaggio di questo sistema è che, sul piano di lavoro, occupa poco spazio, mentre le altre componenti possono essere conservate dentro un mobile in ordine.

Se pensate che questo possa essere il vostro nuovo acquisto dovete considerare che è abbastanza capiente, entrano i sei biberon come ci si aspetta da un accessorio del genere.

Inoltre, riesce a isolare il contenuto in maniera sterile ed evitando la proliferazione della minima percentuale di batteri resistenti al vapore. Il tutto per le canoniche 24 ore.

Secondo i pareri degli utenti che l’hanno scelto come alleato per accelerare la preparazione dei pasti ai bebè, il modello Avent non delude.

Anzi, piace parecchio proprio per via della possibilità di essere configurato esattamente come si desidera.

 

Pro

Tre dimensioni possibili: Lo sterilizzatore può essere strutturato in modo da adattare la propria capienza al tipo di oggetti che deve igienizzare. Quindi alcune parti possono essere sostituite per aumentarne o diminuirne la capacità.

Sterili fino a 24 ore: Gli oggetti processati restano sterili per un giorno intero se rimangono all’interno del contenitore e non vengono toccati con le mani.

Veloce: Impiega appena 6 minuti per completare il processo di sterilizzazione a vapore che elimina fino al 99,9% dei batteri presenti sulla superficie.

 

Contro

L’acqua si accumula: Dopo il processo di sterilizzazione, il vapore ritorna acqua ma non ha un punto specifico su cui accumularsi per evitare di gocciolare ovunque e macchiare le superfici.

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Sterilizzatore Hartig+Helling

 

8. Hartig + Helling 98923 BS 29 Sterilizzatore Elettronico a Vapore

 

Lo sterilizzatore Hartig+Helling si propone come un modello particolarmente economico e compatto che consente di processare i biberon così come sono senza bisogno di smontarli del tutto.

Impiega circa 11 minuti per completare il ciclo di sterilizzazione, perché conta su una potenza leggermente minore rispetto ad altri modelli.

Qui il calore della resistenza si sviluppa grazie a una potenza di 500 watt realmente assorbiti durante il funzionamento. 

È dotato di interruttore per accendere e spegnere il dispositivo. All’interno è presente un comodo cestello che consente di mettere i biberon dritti per poter essere sterilizzati a dovere.

Con una pinza è possibile estrarli senza scottarsi le dita.

Comoda la presenza di uno scomparto portacavo dove nascondere il filo lungo 1 metro quando il dispositivo non è in uso o se la presa elettrica è più vicina.

La forma è compatta ma la capacità è soddisfacente. Infatti entrano sei biberon di forma regolare mentre quelli con la base più larga potrebbero non entrare alla bene.

 

Pro

Capiente: La rastrelliera che tiene in posizione orizzontale fino a sei biberon di forma standard è removibile, quindi se si desidera si possono mettere a sterilizzare anche altri oggetti di forma diversa contando su tutto lo spazio disponibile.

Consumo contenuto: Solo 500 W per il suo funzionamento e garantisce un ciclo completo di sterilizzazione in 11 minuti.

Design curato: Come la presenza del comodo scomparto dove arrotolare il cavo per non avere elementi di intralcio sul piano di lavoro.

 

Contro

Un po’ ingombrante: Le dimensioni non sono minime e l’ingombro totale potrebbe essere maggiore rispetto a quello che garantiscono altre marche.

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Guida all’acquisto – Come scegliere il migliore sterilizzatore?

 

C’era una volta il pentolino e la sterilizzazione a bagnomaria, i biberon erano di vetro e spesso restavano a mollo dimenticati nel delirio turbinante dei primi giorni di vita del bebè. Fine della breve storia triste.

Oggi la sterilizzazione si affida direttamente ai dispositivi che emettono vapore in maniera omogenea per assicurare la perfetta igiene agli oggetti che entrano direttamente a contatto con il bebè.

Inoltre, esistono diversi modi per sterilizzare in maniera efficace e quasi completa, rimane sempre un margine di batteri resistenti che non viene eliminato con i procedimenti domestici.

Ma di questo è bene non preoccuparsi. A meno di particolari esigenze del neonato definite dal medico, il contatto controllato con i batteri domestici aiuta nella formazione del sistema immunitario.

È importante sapere bene cosa aspettarsi da uno sterilizzatore, sceglierlo in base al tipo di esigenza e alle occasioni in cui verrà usato. Questo evita di fare acquisti sbagliati o, peggio, ritrovarsi sprovvisti quando se ne ha bisogno.

Quando si usa lo sterilizzatore

L’allattamento artificiale, quindi non al seno materno, comporta l’esigenza di proteggere il bebè dal contatto con i batteri esterni.

Infatti, uno dei meriti del latte di mamma è di passare una barriera protettiva che serve come primo scheletro del futuro sistema immunitario che svilupperà l’organismo del bebè in breve tempo.

Ci si ritroverà spesso atterriti e stupefatti nel notare come il bebè sia in grado di mettere in bocca di tutto, specie quando stanno per spuntare i primi dentini, e rimanere assolutamente incolume.

La corsa alla sterilizzazione di tutto ciò che entra a contatto con la bocca del neonato deve essere fatta con attenzione e solo per i primissimi mesi. A meno di diversa indicazione da parte del pediatra.

Ecco perché non è necessario sterilizzare, o lavare il seno, prima di offrirlo al bimbo. Al contrario è indicato trattare con una certa cura i biberon che contengono il latte tirato con il tiralatte.

Infatti, il latte è una sostanza viva ricca di batteri che se lasciati parecchio tempo fermi nel biberon possono fermentare e provocare reazioni sgradite.

In questo caso si raccomanda di manipolare il meno possibile il latte. Il biberon è lo stesso che si collega al tiralatte e si sostituisce il coperchio con la tettarella, evitando i travasi.

Inoltre, il latte tirato può resistere solo poco tempo a temperatura ambiente e 24 ore in frigo.

 

Per quanto tempo gli oggetti devono essere sterilizzati

L’abbattimento della carica batterica durante l’ebollizione o l’esposizione al vapore avviene in un arco di tempo determinato.

Non è facile stabilire in casa quanto tempo debbano essere esposti a vapore gli oggetti perché non abbiamo strumenti utili per determinare l’effettivo compimento dell’operazione.

Invece è comodo contare su uno sterilizzatore che avvisa con un segnale acustico d’aver completato il ciclo necessario o, nel migliore dei casi, si spegne automaticamente.

Modelli più semplici offrono delle indicazioni di base nelle istruzioni, definendo i tempi in base al tipo e alla quantità di oggetti da sterilizzare. Di certo non è lo stesso sterilizzare sei biberon o un ciuccio che è caduto a terra.

Una delle caratteristiche della sterilizzazione a vapore è di abbattere la quasi totalità della carica batterica, con un’efficacia stimata nel 99,9%.

Questo valore indicativo definisce la possibilità che permangano sulla superficie batteri resistenti alle alte temperature, ma che non costituiscono un pericolo per la salute del neonato.

Inoltre, un buon sterilizzatore mantiene il contenuto ben isolato evitando la possibilità che questi batteri residui, o quelli che si trovano nell’ambiente circostante, riescano a moltiplicarsi.

La protezione è garantita di solito per 24 ore a patto di non far entrare aria all’interno, quindi non deve essere aperto il coperchio. Una volta aperto i batteri da fuori tornano a colonizzare la superficie degli oggetti e riprendono a moltiplicarsi.

Come scegliere tra sterilizzatore ad acqua, chimico o UV

Ci sono oggi diverse soluzioni per sterilizzare e mantenere sterile il più a lungo possibile il necessario per il bebè. In casa si usano di solito il vapore o delle sostanze specifiche che funzionano a freddo con azione chimica.

Si tratta della sterilizzazione in acqua con soluzioni liquide o pastiglie sterilizzanti. La classica Amuchina può essere impiegata per completare la pulizia dei biberon, oppure in farmacia si possono acquistare dei prodotti specifici.

Il vantaggio di questo tipo di soluzione è di non rischiare di scottarsi le dita quando si prendono i pezzi che hanno completato il ciclo di pulizia.

Un altro metodo efficace ma senza residui, come nel caso delle sterilizzazioni a freddo in soluzione, è l’impiego di dispositivi che emettono raggi UV. Sono di solito molto efficaci e usati anche per gli oggetti dedicati ai piccolissimi.

La sterilizzazione a vapore è un metodo meno pericoloso e macchinoso della classica sterilizzazione a bagnomaria, dove gli oggetti vengono immersi nell’acqua da portare a ebollizione per almeno un quarto d’ora.

Il vapore è efficace già in pochi minuti, da 5 a 10 minuti a seconda della potenza del dispositivo.

 

 

 

 

L’organismo del bebè è più resistente all’attacco di germi e batteri di quanto ci fanno credere. Ecco di cosa è capace

 

I germi e i batteri rappresentano una minaccia, percepita o reale, che ci rende vulnerabili ed esposti a molti rischi.

Eppure ci sorprenderà scoprire che il contatto con i batteri e gli agenti patogeni in realtà ha dei vantaggi che non devono essere sottovalutati.

In particolare, quando si tratta di curare la salute dei bambini è necessario dedicarsi alla cura degli accessori e gli oggetti con cui vengono in contatto. Senza ossessione e con molta serenità.

Ci sono alcune routine che permettono di sentirsi più sicuri e quindi di relazionarsi al piccolo con maggiore consapevolezza.

Ma se quella dell’igiene dovesse diventare una mania, allora è importante ritornare sui propri passi e considerare l’importanza di entrare in contatto con i batteri.

Un corretto sviluppo del sistema immunitario passa anche dall’esposizione ai batteri, dalla possibilità che la pelle e l’intestino siano colonizzati dai cosiddetti batteri buoni.

 

Perché è importante la sterilizzazione e perché il neonato ne ha bisogno, con moderazione

Già il contatto con la placenta espone il piccolo a una minima “dose” di germi di natura positiva che sono presenti nell’organismo della mamma.

Non è del tutto corretto sostenere che il feto stia in un ambiente sterile. La vita stessa non lo è, e quindi incoraggiarne il contatto con la giusta moderazione e dosi adatte di buon senso permette di favorire un processo naturale.

Di fatto non sono ancora ben note le dinamiche che portano il nostro corpo a reagire in un modo o in un altro di fronte all’attacco di agenti patogeni.

Basti pensare alle classiche intossicazioni alimentari, dove non tutti i commensali che consumano le stesse sostanze contaminate hanno la stessa possibilità di manifestare malessere.

Si considera, per definizione, che il sistema immunitario del bambino sia meno sviluppato rispetto a quello di un adulto.

Del resto è evidente che una maggiore attenzione nei confronti dell’igiene perinatale ha consentito un drastico abbassamento del tasso di mortalità infantile.

Ma insieme all’abbattimento della carica batterica del mondo che circonda il bebè, è importante consentirgli di formare le difese necessarie al suo sviluppo.

Quindi permettergli di esporsi al contatto con gli oggetti quotidiani senza temere che siano contaminanti.

Quali sono i casi in cui la sterilizzazione è indispensabile

Si considera che la prima barriera di difesa nei confronti dei patogeni provenienti dall’esterno provenga dalla carica batterica contenuta nel latte materno.

Insieme a una equilibrata composizione di zuccheri e grassi, il latte contiene anche una percentuale di batteri che colonizzano l’intestino del bebè contribuendo alla formazione della sua flora.

Si tratta di un processo naturale che avviene in modo continuo e graduale, offrendo protezione nei confronti dei virus e germi.

D’altra parte non ci sono elementi che confermano in maniera statistica e comprovata che la flora batterica non si formi in mancanza dell’allattamento naturale.

In tempi e modalità differenti tutti gli individui sviluppano un proprio sistema immunitario che li rende resistenti all’attacco degli agenti patogeni.

La sterilizzazione del biberon e degli altri oggetti con cui il piccolo viene in contatto quotidianamente deve avvenire in maniera più scrupolosa e attenta specie quando il piccolo consuma latte in polvere.

A differenza di quello già liquido non è completamente sterile e quindi sono più alte le possibilità che possano svilupparsi colonie di batteri che necessitano un contenimento.

 

Abbassare la carica batterica con la giusta routine

Se ci si fermasse a pensare un attimo con la mente lucida, cosa che risulta difficile già dopo la prima notte insonne, ci si renderebbe conto che l’igiene è una questione parecchio complessa.

È assolutamente impossibile sterilizzare, e quindi privare di batteri, tutte le superfici con cui il piccolo viene a contatto. Si tratta di una pratica pressoché inutile, oltre che estenuante.

Andrebbe sterilizzato proprio tutto quello con cui entra in contatto il bebè, compresi i nostri abiti, la pelle del viso e le mani. Né è consigliabile usare prodotti chimici che possono lasciare residui con cui il piccolo verrebbe certamente in contatto.

Le pratiche di igiene quotidiana, l’uso del sapone delicato, l’abitudine di sciacquare sotto l’acqua corrente il biberon appena usato, sono sufficienti per garantire la salute del bebè.

Anche l’igiene intima del piccolo dovrebbe essere meno invasiva possibile. Feci e urine non lasciano residui grassi tali da dover usare sempre il sapone o le salviette imbevute, è sufficiente l’acqua corrente.

La ragione sta tutta nella possibilità di favorire la proliferazione dei batteri che vivono in simbiosi con il nostro organismo proteggendolo anche esternamente.

Inoltre in questo modo non si intacca lo strato protettivo di grasso che ricopre la nostra pelle e che è molto più sottile e delicato nel caso dei bebè.

 

Germi e batteri alleati della salute umana

Il corpo del bambino viene colonizzato da batteri naturalmente presenti nell’ambiente esattamente nel momento in cui nasce.

Non c’è ragione di stranirsi, si tratta di colonie che fanno parte del nostro equilibrio e garantiscono salute e benessere.

Del resto, probiotici e fermenti lattici non sono altro che batteri destinati a favorire i processi digestivi e la sintesi di alcuni nutrienti come le vitamine.

Favorire il contatto sano e controllato con queste sostanze è importante per garantire un corretto sviluppo di tutto il sistema immunitario dell’individuo sin dalla più tenera età.

Quindi non è il caso di temere eccessivamente per la salute del piccolo se per una volta si è dimenticato di sterilizzare il biberon (Controllare qui la lista delle migliori offerte).

Molti pediatri addirittura suggeriscono di non sterilizzare sistematicamente gli oggetti con cui il piccolo entra in contatto, ma di riservare questa pratica solo a momenti specifici.

L’impossibilità di lavare subito il biberon per esempio potrebbe essere uno di questi casi.

Lo scopo della sterilizzazione diventa quindi quello di abbassare la carica batterica in modo che le colonie naturalmente presenti non siano tali da costituire un pericolo per la salute del bebè.

Insegnare le pratiche di igiene personale sin da piccoli

Puliti, quindi, ma con moderazione. Del resto quello che conta è offrire al piccolo la possibilità di sviluppare le proprie armi di difesa.

Anche le azioni quotidiane rappresentano una buona soluzione e non solo per insegnare le buone maniere.

L’igiene personale, il piacere per la pulizia e la gestione autonoma del proprio corpo sono conquiste che il piccolo fa aiutato dai genitori e poco a poco fa proprie.

 

 

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